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Incredibile rissa alla fine di Bosnia-Grecia: Dzeko e Manolas faccia a faccia

Alessandro Austini
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Fratelli coltelli. Incredibile ma vero: Dzeko e Manolas, compagni di squadra nella Roma e avversari in nazionale, si mettono le mani addosso al termine della sfida Bosnia-Grecia a Zenica. La partita, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2018, finisce 0-0, un pareggio che consente agli ellenici di conservare un punto di vantaggio in classifica sugli slavi, forse decisivo. Gli ultimi minuti sono tesi, molto tesi. Il portiere greco Karnezis dell'Udinese salva la sua porta, il giallorosso Dzeko chiede invano un rigore allo scadere e si scaglia contro l'arbitro italiano Rizzoli, che gli fischia contro anche un fallo negli ultimi istanti. Manolas esulta con i compagni e scoppia il finimondo. Dzeko lo affronta muso a muso urlando, gli punta il dito contro e appoggia una mano sul collo del difensore mentre fra i due volano parole grosse. Manolas è colto di sorpresa e abbozza una reazione. A quel punto scoppia una rissa generale in cui ci rimette un dente Gianni Gianniotas, colpito con un pugno da un componente della panchina bosniaca mentre dagli spalti piove di tutto sul campo. Da capire se poi ci sia stato un chiarimento tra i due romanisti. Ma di sicuro è una scena che farà molto discutere nella Capitale e potrebbe avere conseguenze disciplinari. Dzeko e Manolas si ritroveranno agli ordini di Eusebio Di Francesco a luglio. Il bomber non intende partire mentre il difensore sembra orientato a rinnovare il suo contratto col club di Pallotta. Il nuovo allenatore dovrebbe essere annunciato martedì, dopo la firma di un accordo fra Roma e Sassuolo che non prevede il pagamento della clausola rescissoria, in cambio di un "risarcimento" promesso dai giallorossi attraverso l'acquisto o il prestito di un giovane.

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