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Lo stadio senza torri e ponti Ecco cosa cambia per la Roma

Il nuovo progetto, ridimensionato, dello stadio della Roma

Fernando M. Magliaro
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«Entro sabato gli uffici capitolini che stanno lavorando produrranno un documento che verrà notificato ai proponenti e conterrà la posizione ufficiale del Campidoglio». Lo ha detto il vicesindaco di Roma, Daniele Frongia, intervenendo nel pomeriggio di ieri a Radio Radio. Sabato, quindi, si capirà quali sono le intenzioni del Comune sul progetto Stadio della Roma di Tor di Valle. «Posso annunciare però che la questione della creazione della diramazione della metro B uscirà definitivamente dal progetto». Come Il Tempo ha preannunciato, quindi, lo sfioccamento» della linea B, previsto nel dossier iniziale approvato da Marino alla stazione Eur Magliana, salta. E, quasi certamente, Pallotta e Parnasis parteciperanno al finanziamento della nuova Roma-Lido di Ostia. Intanto, lo scenario futuribile, raccontato ieri da Il Tempo, sul progetto che potrebbe perdere parte delle opere pubbliche e almeno un paio di torri su tre, ha gettato nello sconforto una gran parte della tifoseria giallorossa. Le radio romane hanno dibattuto a lungo su ponti, metro e strade. E i social network sono «esplosi» di commenti. Dal Campidoglio continuano a giungere notizie di riunioni all'Assessorato all'Urbanistica durante le quali Berdini avrebbe richiesto ai suoi dirigenti di avere una planimetria dettagliatissima sul perimetro delle aree oggetto dell'intervento, sia dello studio di fattibilità del 2014 che del progetto definitivo del 2016, per poterle mettere a confronto. I proponenti - la As Roma e il costruttore Luca Parnasi - intanto attendono che la Conferenza di Servizi, dopo i lavori preliminari, entri nel vivo a partire dal prossimo 3 novembre. Sarà solo quella, infatti, la sede istituzionale deputata dove discutere ogni possibile integrazione o modifica al progetto, a partire proprio da quelle che Il Tempo ha anticipato come possibile quadro futuro degli intendimenti del Campidoglio. Cosa accadrebbe, però, se davvero si giungesse alla fine del percorso in conferenza di servizi alla Roma e ai suoi tifosi? Innanzitutto la società porterebbe a casa il nuovo Stadio, più la nuova Trigoria con gli annessi centro stampa e negozio Nike. Inoltre, rimarrebbe l'area commerciale che nel progetto è chiamata «convivium» e che è composta da una serie di edifici bassi dove troveranno posto principalmente esercizi di ristorazione. Insieme a questa parte commerciale, verrebbe costruita anche una delle tre torri inizialmente previste. Per le opere pubbliche, detto del co-finanziamento della Roma alla ristrutturazione del trenino per Ostia che diverrebbe una vera metropolitana con i soldi dello Stato (180 milioni) della Regione (100 milioni delle manutenzioni straordinarie 2010-2011 ancora in cassa) e dei giallorossi (55 milioni), la prima delle opere pubbliche che rimarrebbe, secondo il nuovo possibile scenario di riduzione delle cubature, sarebbe la ristrutturazione della via del Mare-Ostiense. Da progetto, la strada verrebbe unificata e allargata dal Grande Raccordo Anulare fino allo stadio (64 milioni); mentre, dall'impianto a viale Marconi, l'attuale dossier prevede il mantenimento dell'assetto odierno (le due strade che corrono affiancate una all'altra e ciascuna con una corsia per senso di marcia), ma con la messa in sicurezza dell'arteria: ovvero il rifacimento dell'asfalto, dei guard rail, la pulizia dagli alberi e le piante, nuova segnaletica (2,5 milioni). Altra opere attesa da molto tempo nel quadrante è la messa in sicurezza del fosso del Vallerano. Nella delibera di pubblico interesse, si chiedeva un intervento di 5 milioni di euro per una modifica idraulica parziale di questo fosso che spesso esonda in presenza di piena del Tevere e forti piogge. Nel progetto definitivo, invece, l'intervento sale a quasi 16 milioni di euro e prevede di sistemare l'intero corso del Vallerano e quello dell'Acqua Acetosa. Altra opera che rimane in piedi: la nuova stazione di Tor di Valle della Roma-Lido di Ostia (14 milioni di euro) con il ponte pedonale che scavalca la via del Mare e arriva a 500 metri dallo stadio. A questa si aggiunge la passerella ciclopedonale che dalla stazione Magliana della ferrovia Roma-Fiumicino, scavalca prima l'autostrada e poi il Tevere (13 milioni). Quindi lo stadio si potrà raggiungere con due treni, ma non più con la metro B. Resterebbero invariati i 24 milioni che Pallotta dovrà spendere per le opere da realizzare «con contributo del costo di costruzione»: il parco fluviale, i pontili di attracco sul Tevere, la videosorveglianza e la sistemazione del sottopasso di via Luigi Dasti alla Magliana.

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