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Dan Carter 10 Il suo numero sulla maglia, il numero che merita in pagella.

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DanCarter è, ancora, assiso sul trono del migliore, anche se quello appena trascorso non lo ha visto all'apice del suo rendimento, ma anche il «suo» 80% è di gran lunga superiore ai comeptitor, stellare. I tifosi azzurri 9 Oltre 250.000 spettatori hanno riempito gli stadi teatro delle partite della Nazionale italiana di rugby. Un risultato strepitoso reso storico dalla possibilità di «usare» l'Olimpico di Roma come vera casa della palla ovale. Mai un incidente, nessun problema di ordine pubblico, festa, rispetto delle regole, forte messaggio educativo : nei panni del prossimo Premier, chiunque sarà, punteremmo sul rugby per costruire italiani migliori. Alfredo Gavazzi 8 Il nuovo presidente della Fir merita un voto alto. Intanto, è riuscito a salire sul trono che è stato di Giancarlo Dondi per 16 anni con la benedizione del presidente uscente e già questa è una piccola impresa. Poi è partito col piede giusto in una delle questioni più spinose, i rapporti col Benetton Treviso, che hanno ricevuto una immediata apertura. Poi ha dichiarato di voler dare un nuovo impulso al campionato italiano (Eccellenza) in grande difficoltà, di voler investire su nuovi impianti, di avere intenzione di portare una franchigia professionistica che giochi in Pro12 a Roma e di voler candidare l'Italia ad ospitare la Rugby World Cup 2023. Voto altissimo alle intenzioni. Andrea Lo Cicero 8 Il popolare Barone a 36 anni suonati gioca ancora il ruolo di protagonista sulla scena internazionale. Si avvia a superare i 100 caps in azzurro proprio nel prossimo Sei Nazioni, gioca con costanza nell'Italrugby e nel suo club, il Racing di Parigi con il quale ha ancora un'altra stagione di contratto. Uno dei volti che hanno segnato la storia del nostro rugby negli ultimi 15 anni. Chapeau. Robbie Deans 4 Il ct dell'Australia, nato in Nuova Zelanda, non è stato mai così in bilico sulla sua poltrona come quest'anno. Del resto in pochi mesi ha inanellato una serie di disastri : la disastrosa gestione del rapporto col n.10 più talentuoso d'Australia, Quade Cooper, le continue sconfitte con gli eterni rivali degli All Blacks, le sconfitte con la Scozia e quella pesantissima con la Francia (con l'eloquente punteggio di 33-6). Sono aperte le scommesse sulla durata del suo mandato. Jacques Brunel 7 Il ct (apparentemente) tranquillo ha cambiato l'Italrugby nel giro di un anno. Dimenticata la tattica rinunciataria della gestione precedente adesso l'Italia gioca per segnare mete, a prescindere dalla riuscita, una rivoluzione copernicana nella filosofia della squadra. Gli auguriamo di continuare così. Ale. Fus.

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