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«Zeman è bravo Ma Luis Enrique mi ha aiutato gli devo molto»

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Pjanicconfessa di essere ancora molto legato allo spagnolo, ma il cordone ombelicale si sta lentamente staccando e il bosniaco sta trovando spazio nella Roma disegnata dal boemo. «Zeman è un allenatore bravo, con cui miglioro. Sono sicuro – dice a Sky Sport – che posso anche crescere con lui. Il modulo è diverso dall'anno scorso, si va molto più veloce in avanti, lui chiede al centrocampo di proporsi, di cercare di segnare e fare assist. È un tecnico con cui mi devo adattare, ma mi sento molto bene. Sembra una persona chiusa, ma non è così: scherza, parla, è un po' diverso da Luis Enrique, ma è comunque aperto». L'amore per lo spagnolo va aldilà del semplice dettame tattico: «È forse l'allenatore che mi ha aiutato di più, che mi ha insegnato di più il calcio, perché aveva idee diverse dagli altri. E ho appreso tanto anche sulla vita fuori dal campo. Tutti vi diranno la stessa cosa, che è una persona molto giusta che pensa sempre al meglio per te». Quasi un papà, un maestro di vita. Il suo modello è un altro: «Zidane è il numero uno assoluto. Faceva cose facili, ma sempre con un'eleganza incredibile. Il mio sogno è di poter parlare con lui». C'è un altro desiderio che Pjanic potrebbe contribuire a realizzare: «Far crescere la Roma ed essere sempre tra i primi tre in campionato. Mi manca la Champions».

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