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di Gianfranco Giubilo Sempre lui, sempre Miroslav Klose.

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Partitastrana, un primo tempo di studio esasperato, la ripresa ha saldato il debito, offrendo emozioni a raffica quando la stanchezza ha indotto le due squadre ad allungarsi. Meglio l'Inter per venti minuti, l'hanno frenata i pali colpiti da Guarin e Cassano, ma sul secondo è stata determinante la deviazione di Marchetti, ancora una volta grande protagonista, come a Torino. A Stramaccioni non sono bastate, stavolta, le alchimie tattiche, non sempre la fortuna può essere sufficiente per regalare punti. Casa, dolce casa. Da ritrovare, però, dopo i disastri della settimana scorsa, quando si erano moltiplicate le imprese corsare soprattutto nel pomeriggio domenicale. Stavolta, nelle alte sfere, a riservarsi il privilegio del campo amico quasi tutte le big. Napoli intento a dimenticare la serata amara del Meazza di fronte all'Inter, premiata dal risultato oltre i meriti effettivi. Il Bologna che Pioli sta tenendo in linea di galleggiamento, ritroverà Portanova dopo la squalifica e qualche impaccio potrebbe crearlo, a un Mazzarri per forza di cose votato all'offensiva. All'ora del brunch, il Siena trova il Franchi più illustre, non quello che aveva visto il Catania imperversare, ma quello della Fiorentina: mortificata dalla Roma, ma in grado di confortare subito la propria classifica, importante il recupero di Jovetic, destinato a restituire sostanza alla prima linea, a fianco di Luca Toni. E Montella ritroverà soprattutto Pizarro, assente forzato all'Olimpico. Infine il Milan, compito in apparenza non proibitivo, anche se la vittoria sul Genoa è tornata a dare un senso alle speranze di salvezza del Pescara. Assenza pesante, per Allegri, quella della mascotte Berlusconi che ieri ha saltato l'ormai consueta incursione volante a Milanello. Purtroppo per la muta degli inseguitori, gioca al riparo delle proprie mura anche la Juventus, mura che hanno dimostrato nella loro giovane storia una straordinaria solidità. Tenterà di creare problemi alla capolista quell'Atalanta che è stata avvilita in settimana non soltanto dalla batosta di Roma in Coppa Italia, ma soprattutto dalla pessima figura che le ha assicurato la goffa gestione del caso Stendardo. Ora c'è stato un ripensamento, ma l'unanime condanna sarà difficile cancellarla. Obbligato il pronostico a senso unico, ai bergamaschi rimane la modesta chance della sorpresa sfruttando le praterie nella metà campo bianconera. Nel gruppo di avanguardia, è dunque solamente la Roma ad affrontare una trasferta sulla quale peseranno inevitabilmente i disagi ambientali. Già orribile anche quando splende il sole, il terreno del Bentegodi difficilmente potrà esaltare la superiore qualità del gioco romanista, già tradito dalla palude di Parma. Costituisce, il fondo, una della maggiori preoccupazioni di Zeman, per il resto alle prese con graditi problemi di abbondanza. De Rossi dovrebbe esserci, da centrale, Pjanic forse ancora a destra, Lamela non verrà rischiato su un fondo troppo pesante.

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