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Gianluca Cherubini All'improvviso la luce.

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Econ lui tutto il popolo laziale, la memoria torna ai tempi belli, un brivido lungo la schiena, il coro di sempre: «Veron Juan Sebastian gol, Veron Juan Sebastian gol». Si alza in piedi la sala Protomoteca del Campidoglio, per un attimo sembra la curva Nord, la Brujita ringrazia, saluta tutti e si commuove. Il fenomeno dello scudetto è tornato, è sbarcato a Roma ieri mattina, lo ha fatto in occasione del premio «Lazialità”, storica rivista fondata nel lontano 1985 da Guido De Angelis. Una clip d'altri tempi accompagna il suo momento, il silenzio di tutta la platea, l'assist a Simeone in una fredda notte di Torino e quel gol alla Roma, una sensazione indimenticabile: «Il derby di ritorno nell'anno dello Scudetto è uno dei ricordi che porto nel cuore – ha raccontato Veron – fu una partita straordinaria». Poi l'inchino al popolo biancoceleste: «È un piacere tornare. La gente mi ha sempre accolto bene. Dopo sei anni sono rientrato in Italia, sono contento, felice, emozionato». Parla, scatta fotografie, rilascia interviste su interviste, nella casa del Sindaco la star è lui. Un pomeriggio da incorniciare, ma il bello deve ancora venire. Domani sera, in occasione di Lazio-Inter, Veron sarà allo stadio, la società proverà in questi giorni a ricevere tutte le autorizzazioni per portarlo sul terreno di gioco: presentazione «stile Gascoigne» corsa sotto la curva Nord e classico bagno di folla. È una lotta contro il tempo, mancano solo 24 ore al match, ma Lotito rassicura i tifosi: «Ci proveremo». Veron sorride e sottovoce gli sussurra: «Faccia il possibile, Presidente». Ha voglia di Lazio, non l'ha mai dimenticata, è ancora il suo grande amore, sarà così per sempre: «È nel mio cuore, ogni tanto la gente canta ancora il mio coro, per me è una grande emozione. Li ringrazio veramente». Biancocelesti e nerazzurri, due squadre che hanno segnato la sua carriera: «Un Lazio-Inter speciale? Direi la Supercoppa Italiana vinta da Campioni d'Italia. Una partita aperta con tanti gol. Attualmente sono due ottime squadre, stanno crescendo e facendo di tutto per affermarsi ai primi posti». Quattro anni fa il ritorno ad un passo, ma Seba Veron preferisce chiudere l'argomento: «La mia storia era già scritta, non credo molto nei ritorni. Il ricordo che ha la gente di me spero sia buono. Quindi va bene così». Per qualche ora è sembrato proprio così. La luce è tornata per emozionare, la festa continuerà sabato sera all'Olimpico. Sarà un'altra notte da Lazio.

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