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Continua il momento positivo di Petkovic.

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Inmatch difficili, come quello di ieri, anche il bosniaco che bada molto all'estetica preferisce guardare il lato positivo della vittoria. Ed è consapevole che non è stata la sua miglior squadra ma «era importante vincere - spiega Petkovic - in casa e confermarsi. Non era facile contro un avversario di grande valore come Parma. Non è stata la nostra migliore partita ma abbiamo fatto abbastanza per meritare di vincere». I biancocelesti hanno sofferto qualcosa, soprattutto nel secondo tempo, ma per il tecnico è più una questione di «possesso palla, ma a livello di occasioni il Parma ne ha avuta solo una chiara e anche il rigore lo abbiamo regalato noi, non si deve fare un fallo del genere», dice bacchettando Mauri. «Tutto sommato - continua -, abbiamo giocato discretamente bene la prima mezz'ora, poi abbiamo gestito la partita» anche se non per 90 minuti interi e questo dà un po' fastidio all'allenatore, per lui «è più una questione di testa e di essere convinti di tenere» per l'intero match «questo ritmo alto. Nelle ultime cinque partite abbiamo avuto un buon rendimento e un buon gioco, solo con il Catania abbiamo sbagliato». Per Petkovic quella pre-natalizia è una Lazio che inizia a seguire le sue direttive e dare risultati con continuità. Ovvio, si può fare di più: «È una squadra matura - spiega il bosniaco - ma non ancora abbastanza per evitare la sofferenza, anche oggi (ieri, ndr) abbiamo fatto alcuni sbagli che hanno permesso all'avversario di tornare in partita. Dobbiamo essere più cattivi e produttivi per chiudere la partita. Cosa manca alla Lazio? Siamo già grandi, pensiamo solo a vincere e a puntare in alto in classifica», dice abbozzando un sorriso per non prendersi troppo sul serio. Le preoccupazioni, ora, sono per gli infortunati. Primo fra tutti Miro Klose che, uscito quando neanche era finito il primo tempo, potrebbe essere già volato dai suoi medici di fiducia. «Sapevo che non stava benissimo, purtroppo - confessa l'allenatore - ho dovuto cambiarlo subito. Non dovrebbe essere niente di preoccupante, forse un piccolo risentimento muscolare, domani (oggi, ndr) vedremo». Anche Biava è uscito alla fine del primo tempo («perché l'arbitro non aspettavo altro che ammonirlo», dice Petkovic), al suo posto Cana che da quando ha «abbandonato» il ruolo di centrocampista per la posizione di centrale difensivo sta crescendo: «Ha giocato bene anche nella sua prima gara a quattro da centrale, ha dimostrato valore e personalità per portare alta la squadra e dirigerla, ogni tanto serve per liberarsi dalla sofferenza». Complimenti anche a Lulic, che ha tenuto alta la squadra nel momento più difficile e lottato su tutti i palloni: «Al momento - spiega il tecnico parlando della sua posizione in campo, che con il rientro di Radu va rivalutata - è in concorrenza con gli altri esterni, le sue qualità ci danno però sempre una mano, ma è capace di fare di più».

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