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dall'inviato SIENA La Roma è diventata una squadra.

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Cosìnel bilancio domenicale passa in secondo piano titto, anche qualche imperfezione tattica. Vittorie del genere hanno il sapore della svolta. È Totti per primo a sottolineare la crescita certificata del gruppo. «All'intervallo eravamo in svantaggio - scrive il capitano sul suo blog a fine partita - ma non ci siamo sfaldati, siamo rimasti uniti, convinti e concentrati: abbiamo reagito come un uomo solo, da squadra, riprendendo una situazione difficile ed è così che un gruppo diventa più forte». Se poi c'è un Totti così a trascinarlo e un altro senatore come Perrotta a segnare un gol del genere, diventa tutto più facile per i tanti ragazzini che crescono attorno a loro. «A me viene da ridere - sottolinea Zeman - scoprire dopo 15 anni che Totti gioca a questi livelli. Ripeto: non ha cambiato ruolo, fa le stesse cose di sempre e si diverte». Per una volta si sono divertiti anche i mille e «passa» tifosi romanisti saliti in Toscana. «Il terzo gol è stato bellissimo - sottolinea il boemo - con tre passaggi in 60 metri. A Pescara abbiamo fatto la partita più brutta, oggi invece sono contento per il risultato ma anche per il comportamento della squadra: si è sacrificata e i ragazzi si sono proposti tutti. Stiamo meglio fisicamente e dobbiamo andare avanti con questo spirito». Per arrivare dove? Zeman preferisce glissare, ma non ha mai smesso di puntare altissimo. «Continuo a dire che questa Roma può fare risultati con tutti. Abbiamo perso qualcosa all'inizio, siamo in rincorsa e ce la possiamo ancora giocare». Il suo 4-3-3, a dire il vero, ancora non si vede. Anzi, ieri è sembrato a tratti un 4-4-2, con Pjanic e Florenzi esterni. «Sì, era un 4-4-2 classico» sostiene Cosmi. Ma Sdengo non può che smentirlo. «La mia intenzione era giocare con tre attaccanti più stretti e lasciare le corsie libere. Ci siamo riusciti. Pjanic? Ha fatto bene, anche se vorrei che si buttasse di piu dentro l'area». Una Roma a cui lascia libera interpretazione: questo, almeno, lo ammette. E conoscendolo non è poco. «Sono troppo vecchio per cambiare - scherza Zeman - però certo, bisogna adattarsi alle capacità di ogni giocatore. Un difetto? Vorrei che in fase di costruzione fossimo più veloci». Non si può avere tutto. Intanto è il caso di godersi i progressi di Tachtsidis, «ho sentito che lo hanno fischiato quando è uscito ma io gli ho fatto i complimenti», e il gol dell'eterno Perrotta: «È stata una rete importante - riconosce il tecnico - per la Roma e per lui. Ha caratteristiche con cui può aiutarci ancora tanto». La squadra cresce e aumentano le soluzioni, basti ricordare chi mancava ieri: Stekelenburg, i due capocannonieri Lamela e Osvaldo (in tribuna con una caviglia grossa come un melone), e ovviamente De Rossi che ha finito di scontare la squalifica. «Tornerà con la Fiorentina?» chiedono a Zeman. La risposta vaga dice molto: «Tanti possono tornare, spero anche Lamela. Vedremo se giocheranno. De Rossi fuori fa impressione? A qualcuno sì... ». Non certo a lui. Ale. Aus

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