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Un caso creato ad arte per screditare Sebastian

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Valea dire: chi è che ha dato il via a questo tentativo di infangare la straordinaria prova con la quale Sebastian Vettel è riuscito a confermarsi campione del mondo in condizioni spaventosamente avverse? Perché non è vero che l'episodio controverso è stato rivelato da un filmato postato su YouTube a distanza di qualche giorno dalla gara di Interlagos. Già domenica, a Gran premio in corso, il giornalista della Rai Ettore Giovannelli (l'uomo delle interviste nei box) aveva interrotto la telecronaca di Gianfranco Mazzoni per dire che Vettel aveva compiuto un sorpasso in regime di bandiera gialla e che si attendevano interventi dei commissari. Poiché interventi non ce ne furono, Mazzoni ne trasse la convinzione che l'episodio era stato giudicato regolare. Dunque tutto era noto fin da domenica durante la gara, e tutto era stato subito chiarito, perché è evidente che i commissari avevano esaminato i fatti poco dopo che erano avvenuti trovandoli assolutamente conformi a quanto indicato dal regolamento. Tant'è vero che la Ferrari non aveva aperto bocca né tantomeno presentato reclamo. Le perfide manine che hanno artatamente creato un caso attorno al nulla approfittando della virale credulità del web, dunque, non avevano in realtà lo scopo di ribaltare per via giudiziaria il verdetto della pista ma soltanto quello di gettare dubbi sulla legittimità del trionfo di Vettel e di propalare l'idea che il campione morale del 2012 sia Alonso. Invece Vettel il titolo non solo se l'è meritato appieno nell'arco di tutti e venti i Gran premi della stagione, ma non sarebbe stato accusabile di averlo rubato - dal punto di vista della prestazione sportiva - neppure se avesse davvero commesso l'irregolarità di cui è stato ingiustamente accusato. L'episodio era infatti avvenuto nelle prime fasi di gara e Vettel non ne aveva tratto alcun vantaggio pratico ai fini del piazzamento finale visto che comunque, parecchi giri dopo, gli errori della Red Bull lo avevano di nuovo retrocesso nelle retrovie. E che nella rimonta decisiva, quella che lo ha laureato campione, tutti i sorpassi compiuti da Seby erano stati più che regolari. PS - La Ferrari, credetemi, in questa pagliacciata non c'è entrata proprio niente...

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