Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Senza paura

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Perl'Italia stasera a Varsavia scontro diretto contro l'avversaria di sempre: la Germania. Ancora una volta una semifinale, come nel mondiale del 2006, quando però i tedeschi avevano sul collo tutta la pressione di una nazione nel massimo torneo calcistico giocato nel giardino di casa. Stavolta sarà tutta un'altra roba, perché è sì un'altra Italia, ma soprattutto quella che scenderà in campo stasera al National Stadium di Varsavia (pieno zeppo di tedeschi: 19.000 contro i poco più di duemila italiani), sarà tutta un'altra Germania. Una squadra che non ha dimenticato il passato, teme l'Italia, non la prende sottogamba come successe al mondiale e ha tutte le carte in regola per arrivare in fondo da grande favorita dell'Europeo. C'è tutta l'attenzione del mondo attorno a questa Partita così Prandelli fa una delle cose che gli riesce meglio: sgrava il suo gruppo dalla pressione di una vigilia che può ritorcersi sulla testa e sulle gambe. Vuole mandare in campo i suoi con la testa sgombra, perché l'Italia deve continuare a fare il suo gioco, affrontare a viso aperto tutti gli avversari cercando di imporre le sue idee. «Sarà una partita aperta a ogni risultato - attacca il ct nel pre-gara - abbiamo solo un'arma, non possiamo tornare indietro: significherebbe snaturare due anni di lavoro e sarebbe da immaturi tornare indietro». Non cade nel tranello tedesco, perché sa bene che la squadra di Loew non teme affatto l'Italia nonostante le dichiarazioni della vigilia. «Non credo che la Germania abbia paura di noi. Troveremo una squadra convinta, che non avrà remore. Proverà a ribaltare il fronte su ogni azione. Sarà una grande gioia giocare questa partita. Abbiamo grande serenità, è una sfida affascinante». Al punto tale che non vuole nemmeno tornare sulla questione dei due giorni di riposo in più a favore della Germania: perché questa Italia non deve avere alibi e giocare la sua partita. «Noi stiamo bene a livello mentale e fisico, non possiamo avere nessun tipo di pensiero negativo. L'adrenalina è la stessa di due giorni fa, l'intensità non è cambiata. Tutto questo basta per far sparire ogni forma di stanchezza - chiude sulla questione il ct - e sappiamo bene che la partita con la Germania sarà diversa rispetto a tutte le altre. Affrontiamo una grande squadra, ma sappiamo di poter fare la nostra partita». Si chiude a riccio sulla formazione (anche perché ancora non ha certezze sui tre infortunati), ma ha comunque chiaro in mente che Italia dovrà essere e che avversaria troverà. «In linea di massima so quale sarà la formazione della Germania. Ma siamo pronti alle modifiche. Diamanti? Ha mostrato grande volontà dall'inizio, quando è stato chiamato in causa ha fatto molto bene». È tutta la squadra però a soddisfare il ct che mai come adesso si rispecchia in questa Italia: una squadra fatta di talenti, ma anche di un gruppo che ha voglia di aiutarsi e che riesce ad esprimere un gioco a prescindere dagli avversari. «Sin dall'inizio - spiega - abbiamo lavorato per esaltare le qualità dei nostri calciatori. A centrocampo abbiamo molta qualità, il nostro reparto è tra i migliori d'Europa. La Germania verrà a pressarci molto in alto e dovremo essere in grado di gestire la situazione. Dobbiamo lavorare sui movimenti per liberare Pirlo, Marchisio, De Rossi o Montolivo». Stavolta però il centrocampo potrebbe non bastare e servirà che l'attacco ritrovi la vena prolifica che aveva portato l'Italia a questo Europeo. A partire da Balotelli al quale Prandelli dedica un passaggio. «Ho tanta curiosità, voglio capire quali emozioni può provare e quali sacrifici è pronto a fare per diventare un campione. Cassano? Sarebbe superficiale parlare di minutaggio. Chi giocherà darà il 100%. Agli attaccanti dirò poche cose: l'ansia può condizionare il rendimento. Più occasioni creiamo, più possibilità abbiamo». Ed è inutile provare a chiedergli qualcosa sulla finale. «Faccio fatica a pensare alle partite successive. Cerchiamo di fare una grande gara con la Germania: poi la finale può essere un sogno o qualcosa di concreto, non lo so... Sinceramente, quando chiudo gli occhi e sogno vedo cose fantastiche. Per la partita contro la Germania sogno una serata magica. Sono sereno e in pace con me stesso: mi vergogno un po', ma anche oggi mi sono fatto una pennichella di una mezz'ora...». Anche questo è un buon segno.

Dai blog