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Lazio Accordo per un anno. Pioggia di offerte per Yilmaz

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LaCommissione Disciplinare ha inflitto al calcio italiano la prima, dura stangata stagionale sposando quasi appieno le richieste avanzate dall'accusa nel secondo processo sul calcioscommesse. Dunque pene severe per giocatori, tecnici e dirigenti coinvolti - ad eccezione dei prosciolti Consonni, Coser, Sarri e Shala - mentre i club chiamati in causa per la discussa responsabilità oggettiva hanno ricevuto qualche piccolo sconto. Le sentenze della Disciplinare sono dure, molto dure, e secondo il ministro dello Sport Piero Gnudi «non vanno commentate, ma solo condivise». Di certo, però, il Pescara neopromosso in serie A non ha accettato di buon grado la penalizzazione ricevuta dai giudici, due punti da scontare il prossimo anno per la combine tentata dall'ex tesserato Nicco sulla partita Piacenza-Pescara dell'aprile 2011: «Ci aspettavamo un proscioglimento - ha spiegato il presidente del club abruzzese Daniele Sebastiani - ma non siamo spaventati: andremo avanti fino al Coni per far valere i nostri diritti». Quello del Pescara non sarà ''unico ricorso. Al contrario, tutti i 33 tesserati e i 14 club condannati dovrebbero impugnare le decisioni della Disciplinare e presentarsi la prossima settimana davanti alla Corte di giustizia federale. «I giudici hanno valutato positivamente il nostro impegno per scongiurare gli illeciti, ora speriamo di ottenere ulteriori apprezzamenti in appello», ha osservato Massimo De Salvo, dirigente del Novara punito con 4 punti di penalizzazione da scontare il prossimo anno in serie B. Tra le altre decisioni spicca l'importante sconto concesso all'AlbinoLeffe, da 27 a 15 punti di penalizzazione: una sanzione che ha reso «parzialmente soddisfatto» l'avvocato Eduardo Chiacchio, comunque pronto al ricorso in appello. La Disciplinare non ha avuto invece clemenza per Sartor, Zamperini, Santoni e Mario Cassano, puniti con la radiazione per la violazione dell'art. 9, «associazione finalizzata alla commissione di illeciti». Archiviata la prima sentenza, il peggio deve ancora venire. Mentre il Tribunale del riesame di Brescia ha giudicato inammissibile la richiesta presentata dal laziale Mauri per la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dalla Procura di Cremona («Ma non è un rigetto - ha spiegato l'avvocato Melandri - siamo determinati e andremo avanti»), l'inchiesta sportiva prosegue e il processo sulla serie A si avvicina: «Sarà un'estate impegnativa - ha osservato il presidente del Coni Giovanni Petrucci - ma speriamo sia l'ultima». Una speranza condivisa dall'intero calcio italiano.

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