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Simone Pieretti Gli inglesi non muoiono mai: la squadra di Hodgson soffre, combatte, rischia, ma alla fine vince.

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Ilcuore non basta alla Svezia, eliminata dall'Europeo. Ma gli scandinavi escono a testa alta, pagando la scarsa vena di Ibrahimovic. Quando Ibrahimovic entra in scena, sembra di essere dentro a un cartone animato giapponese: il campo è lungo chilometri, la porta è distante anni luce. Al 23' gli inglesi passano: Gerrard lavora un pallone sulla linea laterale, poi trova Carroll nel cuore dell'area che - con un gran colpo di testa - mette dentro. In avvio di ripresa la Svezia pareggia. Il gol nasce da una punizione di Ibrahimovic calciata sulla barriera, sulla respinta l'attaccante calcia nuovamente a rete, ma il tiro diventa un assist per Mellberg che tira trovando una carambola favorevole su Lescott dopo la respinta del portiere Hart. L'Inghilterra accusa il colpo, la Svezia ci crede. E dopo dieci minuti trova il raddoppio, ancora con Mellberg. Terry, su cross di Cole sfiora il pareggio. Ora l'Inghilterra attacca e trova il pari con Walcott che, con una conclusione dal limite, sorprende Isaksson. La sfida è bella, le squadre vogliono vincere, spendono ogni energia. La Svezia sfiora il terzo gol prima con Kallstrom, poi con Ibrahimovic. Passano sessanta secondi e gli inglesi trovano il vantaggio: ottimo spunto di Walcott, cross in mezzo e capolavoro di Welbeck che di tacco mette alle spalle di Isaksson. È il gol vittoria, il gol più bello del'Europeo.

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