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Impeccabilenell'ordinaria amministrazione, incolpevole nell'incontro ravvicinato dell'1-1 con Mandzukic. Un tiro, un gol. Succede anche ai migliori. Bonucci 6 Svolge diligentemente il suo compitino, tanto che nel primo tempo si ritrova anche a fare il centrocampista aggiunto per non far scattare il trappolone croato. Senza infamia e senza lode. De Rossi 6.5 Il migliore dei tre centrali difensivi. Meno monumentale rispetto alla prova d'esordio con la Spagna, ma ugualmente solido e puntuale. Sbroglia più di una situazione complicata e vince più di un duello aereo. Ormai in difesa ci sguazza a meraviglia, ma la sua latitanza forzata da centrocampo inizia a farsi sentire. Chiellini 5 Ai limiti della perfezione fino a quando si addormenta, dà le spalle a Mandzukic, se lo lascia sfuggire e la Croazia pareggia. Un errore che potrebbe costare l'Europeo. D'altronde, chi sbaglia paga. Maggio 6 La generosità non gli manca, come dimostrato da un personalissimo e ferocissimo arrembaggio iniziale. Scarica il contachilometri anche per il resto della gara, pur sbagliando qualcosina e soffrendo le scorribande di Strinic. Il saldo finale, comunque, non è da buttare. Pirlo 6.5 All'inizio gioca a nascondino: per 39' sta rintanato da qualche parte senza farsi vedere o sentire e poi fa tana libera tutti con una punizione delle sue che beffa Pletikosa e illude l'Italia. Alterno anche nella ripresa: regale nei primi venti minuti, confusionario (come tutto il resto degli azzurri) e meno lucido del solito nel disperato assalto finale. Thiago Motta 6 Ancora una volta si ritrova, insieme a Marchisio, con tantissimo spazio per impostare e inserirsi. Quando lo fa, i risultati si vedono ad occhio nudo: un gran palla recapitata a Cassano, una superiorità numerica regalata all'Italia e difesa croata alle corde. Cede il passo, dal punto di vista fisico, nella ripresa. Prandelli se ne accorge e lo sostituisce con Montolivo: un cambio inevitabile. Giaccherini 5 Le favole sono una cosa, il mondo reale un'altra. L'Europeo fa parte della seconda categoria. La storia del bravo ragazzo di provincia arrivato in Paradiso dopo una lunga e faticosa gavetta non può nascondere i limiti e le lacune del protagonista. Srna e Rakitic lo bucano in continuazione, paga i chili e i centimetri mancanti con i corazzieri croati e ne indovina davvero poche. Così, purtroppo, è la vita nel mondo reale. Balotelli 5.5 Supermario ha la sfortuna di presentarsi all'appuntamento sempre con la colubrina otturata. Si muove tanto, batte un colpo a lato di Pletikosa dopo pochi minuti, Corluka lo mura al momento della verità, perde un paio di attimi fuggenti, cerca fortuna con un bel tiro da fuori, ma non trova mai la porta. Non un particolare di poco conto per un attaccante. La smorfia comparsa sul suo viso al momento della sostituzione parla da sola. Cassano 6 Un paio di magie, come un gran pallone servito su un vassoio d'argento a Marchisio, strappano applausi e consensi. I piedi ci sono sempre, le gambe non sono ancora quelle dei giorni migliori. Montolivo 5.5 Oggetto identificato nel finale solo per una sventola da lontano e un cartellino giallo. Troppo poco per lasciare il segno in una squadra senza più fiato. Di Natale 5.5 Beffato dai guardalinee e al posto sbagliato nel momento sbagliato quando Pirlo si ritrova tra i piedi il pallone del possibile 2-1. Giovinco 6 Pochi minuti ma buoni per capire che con la sua velocità avrebbe fatto comodo da prima. Prandelli 5.5 Tutto bello, d'accordo, ma se l'Italia non vince da cinque partite ed è con un piede fuori dall'Europa un motivo ci sarà. Matteo De Santis

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