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Ciao serie A Thiago Silva lancia la fuga

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Il brasiliano al Psg con Lavezzi che ha già abbandonato Napoli Del Piero all'estero, saluta anche Maicon.E Ibrahimovic riflette...

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DopoKakà 2009, Balotelli 2010, Eto', Sanchez, Pastore e Menez 2011, quest'anno il mercato in uscita dalla serie A riparte col botto: il miglior difensore del campionato italiano e forse del mondo, Thiago Silva, e uno dei migliori talenti offensivi, Ezequiel Lavezzi, hanno già fatto le valigie per Parigi, anzi addirittura scelto la casa dove vivranno. La fuga dei talenti non è fenomeno nuovo né imprevidibile viste le difficoltà economiche del momento, ma l'escalation è impressionante e il Milan di Silvio Berlusconi – precursore dei grandi investimenti nel calcio moderno – è simbolo compiuto dell'attuale stato della povera serie A. Appena una settimana fa l'amministratore delegato rossonero Adriano Galliani aveva rassicurato i tifosi – «Thiago Silva resta al 99,9 per cento» – ma in realtà era solo un bluff: neppure il club più titolato al mondo può oggi rifiutare una super offerta (tra i 42 e i 46 milioni di euro) per un difensore. E allora Thiago Silva è già arrivato in Francia, ha trovato un accordo faraonico con la società – circa 10 milioni di euro a stagione – e poi cercato casa in attesa della nuova esperienza con il Paris Saint Germain. A Parigi il brasiliano troverà tanta Italia, da mister Carlo Ancelotti all'amico e «maestro» Paolo Maldini (pronto per diventare il nuovo preparatore dei difensori del club francese) fino all'ex allenatore Leonardo, fondamentale già nel portare Thiago al Milan nel gennaio 2009. La trattativa tra le società, invece, «sarà lunga» e complicata, come fatto sapere da Galliani in serata. La giornata del dirigente rossonero è stata travagliata: arrivato a Parigi all'ora di pranzo, poco prima delle 17 Galliani ha incontrato Leonardo in un albergo del centro. Dopo un'ora la trattativa si è spostata al Parco dei Principi, alla presenza del presidente del Psg Nasser Al Khelaifi. Poi Galliani e Leonardo hanno cenato insieme e continuato a discutere, ma la richiesta del Milan – 50 milioni cash senza bonus – sembra inflessibile. Di certo, però, Thiago è davvero vicino all'addio. Per Cassano «è un delitto», per il Milan una necessità per ripianare un bilancio sempre in rosso e fare cassa per il mercato in entrata. Di certo, un particolare deve far riflettere l'intera serie A. Una volta i campioni si mettevano in fila per venire in Italia, ora fanno carte false per scappare via e vengono anche accompagnati alla porta: tre anni fa lo sceicco del City – Mansur bin Zayd Al Nahyan – dovette almeno far scomodare i suoi collaboratori per corteggiare Kakà, stavolta Galliani ha preso direttamente l'aereo per vendere il proprio fuoriclasse. Purtroppo Thiago non è il primo e non rimarrà l'unico. Il passaggio di Lavezzi al Psg è cosa fatta, il prezzo giusto si aggira attorno ai 30 milioni di euro: dopo aver già saccheggiato la serie A acquistando Sirigu (4 milioni), Thiago Motta (11,5 milioni), Menez (9 milioni) e Pastore (40 milioni), Leonardo vorrebbe presentare il Pocho insieme al difensore brasiliano del Milan, ma forse dovrà attendere qualche giorno. Dopodiché il Milan dovrà gestire i mal di pancia di Ibra – certo non felice per la cessione di Thiago Silva – mentre l'Inter dovrebbe lasciar partire Maicon (l'ultimo interesse è del Chelsea), la Juventus ha salutato Del Piero (ambito negli Stati Uniti e in Cina, ma anche da molti club inglese nonostante l'età), Gilardino potrebbe trasferirsi a Montecarlo (ma i 7.5 milioni chiesti dal Genoa sono eccessivi secondo il Monaco) e per Jovetic – uno dei pochi giovani talenti rimasti nel campionato italiano – si prepara un'asta internazionale. Una situazione tristemente fotografata dal ranking Uefa, dominato negli anni Novanta dalla serie A: dalla scorsa estate siamo mestamenti fuori dal podio e abbiamo perso un posto in Champions, distanti anni luce (oltre 15 punti) dal terzo posto della Germania in bilico fino all'estate 2010 e inseguiti da vicino da Portogallo (quinto con 4.6 punti da recuperare) e Francia (5.8 punti indietro, per ora). Per fortuna il 7° posto occupato dalla Russia – primo campionato con due sole squadre qualificate in Champions – è distante ancora 12 punti: ma basta per consolarci per l'inesorabile fuga dei talenti?

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