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Petrucci applaude il ct e gioca d'anticpo

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Ivertici dello sport italiano, il ministro Piero Gnudi, il presidente del Coni Gianni Petrucci e il segretario generale Raffaele Pagnozzi hanno visitato ieri in mattinata la «base» degli azzurri di Cracovia ed hanno colto l'occasione per ribadire la loro soddisfazione per la prima sfida. «Prandelli ha avuto ragione in tutto - lo promuove con lode Petrucci - non ha sbagliato una mossa: tutta la squadra mi è piaciuta, ma il voto più alto va proprio al ct. La squadra ha approcciato la partita in modo straordinario. C'è il rituale della visita negli spogliatoi del presidente del Coni ed ho visto un bellissimo clima. Non ho visto giocatori col broncio e questo è un per presupposto per proseguire bene». Se il voto più alto è per Prandelli, nella prima partita con la Spagna non ci sono bocciature. «Balotelli - ha detto Petrucci - sta dando quello che deve dare, un episodio, un errore può capitare a tutti, anche ai più grandi. Ci ha fatto poi molto piacere la vicinanza dei vertici istituzionali. Vicino a noi c'era il premier spagnolo ed anche per loro un pareggio con l'Italia non è considerato da buttare». La nota stonata sono i fischi all'Inno di Mameli che si sono sentiti a Danzica. «Non la prendo larga - aggiunge Petrucci - è stata una cosa penosa, non si offendono i simboli dei Paesi». «Ho visto un atteggiamento dei tifosi correttissimo, è stato un episodio spiacevole» ha aggiunto il ministro Piero Gnudi che poi non ha voluto schierarsi fra i commentatori tecnici, ma si è limitato a fare i complimenti alla Nazionale. «Domenica - ha detto - il calcio ha scritto una bella pagina che ci fa dimenticare un po' le brutte pagine scritte nelle settimane scorse». La presenza del ministro è stata l'occasione, colta da Petrucci, per annunciare una mini-rivoluzione elettorale nel mondo dello sport. «Chiederò al ministro - ha detto - di modificare la norma che prevede le elezioni del Coni tra il primo maggio e il 30 giugno 2013: occorre guadagnare mesi per il futuro. Stesso discorso vale per le federazioni: devono anticipare le loro assemblee elettive, anche due-tre mesi di anticipo consentono di pianificare al meglio il futuro». Petrucci, da statuto, non si può ricandidare alla presidenza del Coni. Ha escluso ancora una volta di pensare alla Federcalcio, lasciando intuire il suo sostegno alla riconferma di Abete, mentre ha ammesso di nuovo quanto gli piaccia l'idea di un ritorno alla Federbasket: «È il mio primo amore. Mi è stato chiesto di tornare, mon lo escludo, vedremo al termine delle Olimpiadi». L'attuale presidente Meneghin, tra l'altro, ha già annunciato di voler rinunciare ad un secondo mandato. Il contropiede di Petrucci ha trovato immediata sponda nel governo. «Io - ha detto Gnudi - ho sempre rispettato l'autonomia del Coni e delle federazionit». Infine, il presidente del Coni ha aggiornato la situazione sulla trattativa con la Lazio per l'affitto dell'Olimpico: «Manca pochissimo all'accordo. Il mio compito è far rispettare le leggi».

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