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Zarate non convince Petkovic

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Il vice allenatore sarà Manicone (ex Foggia di Zeman) e non Rossini

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No,una. Anzi, una supportata da due fantasisti. La nuova Lazio sarà disegnata nei prossimi giorni da Vladimir Petkovic. 4-3-3, 4-2-3-1 o 4-3-2-1. Ma a condizionare il tecnico saranno acquisti, cessioni e prestiti. Capitolo calciomercato, dunque. Dopo Ederson e Breno va trovato un centravanti. Tanto più che Mauro Zarate sta tornando ma è solo di passaggio. Dopo la stagione all'Inter il talento argentino arriverà a Formello, probabilmente, solo per una formalità. Il punto è che Zarate non convince Petkovic dal punto di vista tattico. Il tecnico ha bisogno di giocatori che corrono e lavorano per la squadra. L'estro dell'argentino andrà quindi al servizio di altre formazioni. E allora i riflettori sono ancora puntati su Yilmaz, quel turco che piace tanto al nuovo allenatore, tanto che la Lazio avrebbe già trovato l'accordo (5 milioni di euro) per portarlo via dal Trabzonspor. Su di lui pesa ancora il balletto dell'ingaggio. I procuratori di Yilmaz giocano al rialzo, il diesse Tare tiene in piedi la trattativa cercando di portare a Roma il giocatore. Di sicuro il turco è un obiettivo, diversamente dal francese Julien Faubert che sembra ogni ora di più un'ipotesi verso il tramonto. Resta, invece, in piedi la carta Nilmar. Oltre a una punta Tare cerca due esterni. Sulla sua lista c'è Përparim Hetemaj, il finlandese del Chievo. Si rincorrono le voci anche suFederico Balzaretti. Tornerà, invece, alla Lazio, il portiere Carrizo: il Catania non l'ha riscattato, ma sulle sue tracce ci sono già due società estere. A Formello rientrerà anche la punta Floccari: il Parma vuole uno sconto, Lotito non è disposto a cedere e Tare prova a piazzarlo altrove. Su Radu sirene inglesi, più di una società lo vorrebbe in Premier, ma la Lazio lo ha già blinfato. Capitolo Petkovic. Torna a Roma questa settimana (dopo la visita a Formello e la firma ha fatto rientro nella sua Locarno per il week end). Questa sarà la settimana delle presentazioni ufficiali. Si delineerà con maggiore chiarezza il Vlado-pensiero. Per ora ha tenuto banco la composizione dello staff. Il bosniaco dovrebbe portarsi in panchina il preparatore Paolo Rongoni e l'analista hi-tech Jesse Fioranelli. Resta un nodo: la scelta del vice. Fino a pochi giorni fa si dava per certo l'arrivo di Arno Rossini, ex giocatore ed ex allenatore con un curriculum anche da bidello. Lotito lo è venuto a sapere e quando i due si seduti per capire come trovare un accordo, il presidente avrebbe offerto un ingaggio al di sotto delle aspettative. «Diciamo che per diversi motivi non è stato possibile trovare un accordo e la cosa ovviamente mi dispiace molto: sarebbe stata un'esperienza eccezionale», ha detto Rossini. A meno di clamorosi ribaltoni il vice-tecnico è stato scelto. Sarà Antonio Manicone, ex calciatore cresciuto nel vivaio dell'Inter e lanciato proprio da quel Zdenek Zeman che s'è insediato sull'altra sponda del Tevere. Per avere l'ufficialità che sia lui a scendere in panchina al fianco del bosniaco bisogna aspettare poche ore. Petkovic è pronto a presentare il suo progetto.

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