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Il rebus continua, Zola attende

Il presidente della Lazio Claudio Lotito

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Zola aspetta la telefonata decisiva senza tralasciare la corte di club inglesi e del Cagliari che potrebbe tentare una clamorosa operazione sentimentale riportando «Magic Box» a casa. È ancora lui il favorito nel borsino per la panchina della Lazio ma non è l'unico candidato. Anzi si inseguono nomi, si studiano alternative di livello, per prendere il posto lasciato vacante dal mancato rinnovo con Reja (a proposito c'è stata una telefonata con Lotito per il commiato e per consigliare Gasperini. Nella lunga lista di possibili allenatori entra anche Roberto Donadoni, conosciuto 4 anni fa da Lotito quando era allenatore della nazionale (a Vienna l'incontro prima di una partita degli Europei dell'Italia). Ha quasi portato il Parma nelle coppe conquistando sette vittorie consecutive nelle ultime gare di campionato, tiene sempre un profilo basso, insomma piace anche se è sotto contratto con l'«amico» Ghirardi (in ballo c'è il riscatto di Floccari). Ma pure Donadoni è solo una possibilità perché ancora non è stato deciso nulla. Così come si valuta di riportare in Italia Walter Zenga. La giornata regala almeno qualche certezza: scendono le quotazione di Di Matteo. L'attuale tecnico del Chelsea, ancora in cerca di una riconferma da parte del suo club, non è entusiasta di un ritorno alla Lazio stavolta da allenatore. E allora il diesse Tare ha bloccato ogni discorso sul nascere anche se poi le vie del mercato sono infinite. Intanto esce di scena un altro candidato , Sinisa Mihajlovic che ha firmato per due anni con la Serbia. Potrebbe spuntare a sorpresa un allenatore non italiano come Deschamps mentre Mazzarri potrebbe finire alla Juve nel caso dovesse arrivare la squalifica di Conte per la vicenda scommesse. L' allenatore del Napoli continua a ribadire la voglia di rispettare il suo contratto fino al 2013 tanto più dopo il successo in Coppa Italia ma in realtà c'è aria di divorzio. Lotito inoltre dotrebbe fare uno sforzo economico notevole per convincere il tecnico livornese. Non si può dimenticare Gasperini, il classico usato sicuro nonostante l'esonero dell'anno scorso. Oltretutto si affida a uno schema il 3-4-3 che potrebbe essere quello scelto per la prossima stagione. Rispetto a Zola poi non chiederebbe di portarsi dietro sette collaboratori personali ma si accontenterebbe di un vice e di un preparatore atletico. Il ritiro di Auronzo è ancora lontano ma è tempo di fare una scelta: definitiva.

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