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Roma, Montella c'è

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Montella

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C'è ma non si vede. Ancora per poco. Vincenzo Montella ha già la testa sulla Roma, pronto alla seconda avventura sulla stessa panchina che da giocatore gli piaceva molto poco e ora è diventata un posto dove vuole tornare in fretta. «Ho un debole per la Roma, il Catania lo sa» ha ammesso candidamente domenica sera al termine di un campionato per lui positivo, il primo intero da allenatore in serie A. Il viaggio di ritorno verso Trigoria è solo questione di giorni. La società giallorossa lo ha scelto per la successione di Luis Enrique e conta di (ri)accoglierlo entro una decina di giorni. Fino a venerdì Montella sarà ancora impegnato con il Catania: domani guiderà la squadra rossoblù in un triangolare ad Agrigento, poi dirigerà un altro paio di allenamenti prima del «rompete le righe» e i saluti per le vacanze. Nel suo caso sarà un addio e Pulvirenti potrà fare ben poco per convincerlo a restare. Al di là delle dichiarazioni «strategiche» e di facciata, il presidente si è arreso all'idea di perderlo e da un paio di settimane sta cercando un nuovo tecnico per il Catania. Montella lo ha avvertito non appena ricevuta la chiamata di Baldini e Sabatini e, come concordato a inizio stagione con Pulvirenti, avrà strada libera. Il club siciliano conta di spuntare qualcosa in cambio dalla Roma, magari la promessa di avere un giovane di proprietà dei giallorossi tra i tanti sparsi in giro per l'Italia (il Caprari di turno), oppure un ragazzo della Primavera. Di sicuro a Trigoria non intendono impegnarsi in operazioni di mercato consistenti. Tradotto: non servirà comprare Gomez per avere Montella, anche se l'argentino potrebbe diventare uno dei desideri dell'Aeroplanino nei prossimi mesi. Intanto tra la Roma e l'allenatore vanno solo definiti i dettagli. È pronto un contratto biennale rinnovabile per un terzo anno, con base fisse e una serie di bonus legati agli obiettivi, le cifre non dovrebbero essere lontane dai 3 milioni lordi percepiti da Luis Enrique. Montella tornerà a Trigoria in compagnia del vice-allenatore Russo e del preparatore atletico Marra, nello staff rimarranno il collaboratore tecnico Andreazzoli, gli addetti al recupero infortunati Franceschi e Chinnici, il tattico Beccaccioli e i preparatori dei portieri Tancredi e Nanni. Non è escluso che al gruppo di lavoro si aggiunga anche Peruzzi nella veste di collante tra squadra e tecnico. Un'idea di Sabatini, tra le tante per impostare la stagione del rilancio. Nei contatti telefonici quotidiani, il ds sta studiando con Montella il piano di mercato e le date per la preparazione estiva. Solo aggiustamenti rispetto a quanto concordato con Luis Enrique prima che lo spagnolo decidesse di abbandonare la nave. La Roma avrà una difesa nuova di zecca, almeno un centrocampista in più e, a seconda del budget disponibile, anche un attaccante. Il primo acquisto è il terzino Dodò che completerà la riabilitazione dall'infortunio al ginocchio a Trigoria e proverà a farsi trovare pronto per l'inizio del ritiro a inizio luglio. Un altro difensore del Corinthians, Castan, potrebbe prendere il posto di Heinze che sembra orientato a tornare in Argentina. Serve poi un altro centrale di livello, se non due: Juan sta valutando delle offerte, mentre Kjaer non ha ancora la certezza di restare. A Montella il danese non dispiace, ora spetta a Sabatini trovare un accordo con il Wolfsburg per rinnovare il prestito. Nel frattempo partirà la caccia al terzino destro e potrebbe arrivarne un secondo anche a sinistra se la Roma decidesse di cedere Josè Angel. A centrocampo si cerca un uomo di «sostanza» e va valutata la situazione di Gago. Intanto verrà riscattato Marquinho. L'attacco, sulla carta, è a posto così. La Roma lo cambierà solo se si presentasse l'opportunità di avere una punta che «sposta». Un colpo vero, insomma. Parola a Pallotta.

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