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Sessantadue punti e, beffa delle beffe, si migliora il quinto posto dell'anno passato come era stato stabilito nei programmi estivi, agguantando la quarta posizione che però stavolta vale solo l'Europa League.

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Anchese al fischio finale il pubblico ha voluto comunque ringraziare una squadra che non ha mai mollato e che ha bissato l'ingresso in Europa ottenuto l'anno passato (un risultato che nella storia della Lazio non è così usuale in 112 anni di storia). Reja chiude due stagioni molto positive senza però il salto finale, quello tanto atteso dalla società e dello stesso tecnico. Che ora attende l'incontro chiarificatore con Lotito per scoprire il futuro: al momento sono in risalita le sue quotazioni ma non ci sono ancora certezze sul rinnovo del contratto che scade a fine giugno. Il patron è sempre tentato dalle piste che portano ai nomi di Zola, Gasperini, Mazzarri e Pioli, mentre ieri sera è spuntato anche l'ex laziale Di Matteo in uscita dal Chelsea. Ma prima c'è da analizzare la vittoria sull'Inter che arriva dopo le due contro la Roma, quelle contro Napoli e Milan tanto per confermare che la Lazio quest'anno la Champions l'ha buttata dalla finestra contro le piccole. Reja, però riesce a parlare della sfida contro i nerazzurri per qualche secondo ma poi torna subito sui rimpianti per l'obiettivo sfumato: «Abbiamo fatto una grande partita, che bella Lazio. Però sulla Champions avremmo meritato noi, Europa League maledetta, se avessi avuto meno infortuni, non dieci a partita, il risultato finale sarebbe stato diverso. Non me ne vogliano Guidolin e la sua Udinese, ma la Lazio doveva arrivare terza. Klose per esempio ha subìto una distorsione alla caviglia nell'ultimo allenamento e non ha potuto giocare: sotto questo punto di vista è stata una stagione maledetta. Sono stati davvero troppi e mai ho potuto fare giocare i titolari. Le mie intenzioni sul futuro? Vorrei rimanere ma dipende dalla società non da me. Com'è accaduto anche nella passata stagione mi vedrò col presidente e poi saprete». Poi torna sulla gara contro l'Inter: «Non pensavo che potessimo avere tutta questa questa voglia ma anche stavolta la squadra mi ha sorpreso in positivo. Abbiamo corso come matti, peccato per le sfide contro Lecce, Novara e Siena». Stramaccioni si prende gli insulti dei laziali e prova ad analizzare la seconda sconfitta della sua gestione: «Peccato per quei cinque minuti in cui la partita è girata, ma la Lazio non ha meritato di vincere. Comunque l'Inter entra in Europa League e questo è già un obiettivo raggiunto».

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