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di Gianfranco Giubilo Prende congedo, il campionato che la Juventus ha firmato con piena legittimità.

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Tantoda far dubitare che i verdetti espressi stasera siano inconfutabili. Per la chiusura, saggia la divisione in due tranches, pomeriggio segnato da motivazioni sotto zero, serata delegata a sciogliere gli ultimi interrogativi che riguardano l'Europa di lusso, ma anche una salvezza non ancora certificata. Segnato, questo fine settimana, da addii che hanno lasciato il segno, non soltanto la resa di Luis Enrique, stremato dagli umori cittadini, ma anche il congedo più o meno volontario di campioni che hanno fatto la storia. Alessandro del Piero ha rifiutato l'ipocrita passerella di una festa d'addio con la quale la società voleva farsi perdonare il tradimento nei confronti dei tifosi, rimasti sempre vicini al loro capitano. Evitano la possibile etichetta di sopportati, monumenti della dimensione di Alessandro Nesta, andrà a rifugiarsi dove lo stress non pesa, oppure di Clarence Seedorf, un grande campione ma anche, e soprattutto, una testa pensante come poche. Via anche Gattuso e Inzaghi, ritiri più comprensibili in relazione ai problemi fisici di Ringhio e all'anagrafe impietosa per Pippo. Per tornare all'attualità, a Verona e a Genova, qui a porte chiuse, si cerca di evitare il letale terzultimo gradino. Ai liguri basta un punto, contro il Palermo il pericolo poteva rappresentarlo la fede leccese di Miccoli, che invece è costretto al forfait. Difficile per Cosmi intravedere una luce, non basterebbe un'impresa al Bentegodi. Riflettori puntati su Catania, dove Montella chiude una stagione esaltante in attesa di ritrovare Roma. Solo una sconfitta dell'Udinese rimetterebbe in gioco le altre pretendenti alla Champions, due delle quali a diretto confronto, mentre al Napoli potrebbe non bastare una vittoria sul Siena: già salvo, almeno sul campo. Forse i friulani meriterebbe un premio per una stagione a lungo esaltante, prima che infortuni e Coppa d'Africa ne affievolissero gli slanci. Ma anche la Lazio ha molto da recriminare per gli assillanti problemi di organico, avesse riavuto per tempo Klose forse sarebbe già al sicuro. Invece stasera dovrà guardarsi anche dalle velleità dell'Inter, Stramaccioni risparmierà a Zarate un incrocio imbarazzante. Ultimo atto ufficiale di Luis Enrique per l'inutile trasferta della Roma a Cesena.

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