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C'eravamo tanto amati. Zarate spaventa Reja

Mauro Zarate, attaccante dell'Inter

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A volte ritornano. Sono passati soltanto pochi mesi, ma sembra trascorsa una vita. Mauro Zarate dopo aver incantato e fatto innamorare tutti i tifosi della Lazio, si ripresenta all'Olimpico, da avversario. Questa volta dovrà spingere l'Inter verso un'impresa impossibile. L'argentino, rivitalizzato dalla cura Stramaccioni, cercherà in extremis di convincere i dirigenti dell'Inter a riscattarlo. Sul piatto della bilancia oltre quindici milioni di euro. Tanti. Troppi per quanto é riuscito a dismostrare fino a questo momento il talento di Haedo. Due gol in campionato, uno in Champions League e tre assist: questa la sintesi numerica di una stagione in chiaroscuro. Domenica sera Zarate giocherà sotto gli occhi del padre, arrivato pochi giorni fa dall'Argentina. Con lui in tribuna ci sarà anche il fratello Rolando, da poche settimane suo nuovo manager. Maurito avrà l'arduo compito di convincere tutti, senza scontentare nessuno. In primis dovrà convincere se stesso di essere ancora un calciatore importante, determinante, decisivo. Poi dovrà influenzare positivamente il presidente interista Moratti, chiamato a fare un investimento oneroso per riscattarlo. Infine dovrà rubare l'occhio ai dirigenti della Lazio per convincerli a puntare ancora su di lui per la prossima stagione. Il presidente Lotito continua a essere convinto della bontà dell'affare concluso nel 2009 con gli arabi. Venti milioni di euro per un diamante grezzo, una cifra importante tanto quanto l'annata disputata dall'argentino con la maglia della Lazio. Tredici gol e sette assist, la vittoria della Coppa Italia, poi la Supercoppa Italiana vinta proprio contro l'Inter a Pechino. L'avvento di Ballardini, e il successivo arrivo di Reja sulla panchina laziale, hanno segnato in maniera indelebile il destino del talento argentino, messo ai margini, eclissato da un progetto tecnico mai esaltante. Alla fine dei conti tre stagioni in bancoceleste, una brillante, una misera, una buona. Qual è il vero Zarate? I tifosi della Lazio lo sanno già, ma non vorrebbero veder materializzata la risposta proprio sotto i loro occhi, proprio nella notte che può valere un'intera stagione. La dura legge dell'ex ha già colpito - e più volte - la Lazio di Reja, a cominciare dalla prima giornata - a Milano - quando Nesta tolse dalla linea di porta la palla del possibile successo laziale contro il Milan. Passando per Pinzi, autore all'Olimpico del gol del pareggio dell'Udinese, nello scontro diretto dell'andata contro i friulani che ancora una volta, sul filo di lana, rischiano di togliere ai biancocelesti la possibilità di partecipare all'Europa che più conta. Per non parlare del difensore Portanova, tanto laziale quanto bomber incallito ogni qual volta affronta la sua squadra del cuore. Domenica sera Zarate si giocherà il proprio futuro in novanta minuti, tra compagni di squadra, ex compagni e compagni futuri. Reja intanto non ha ancora iniziato a preparare la partita dal punto di vista tattico: ieri la squadra ha sostenuto un allenamento in mattinata. Per quanto riguarda la probabile formazione contro l'Inter, certa la conferma di Diakité, col ritorno di Biava nel cuore della difesa. Scaloni sarà preferito a Garrido sulla sinistra, Konko giocherà sulla corsia opposta. Sulla mediana torna Ledesma, in attacco Klose partirà dal primo minuto.

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