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Il dominio bianconero e il gratuito servilismo arbitrale

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Cheper altro il Lecce non aveva demeritato, colpendo anche una clamorosa traversa con Cuadrado, grande giocatore che presto tornerà, come Muriel, all'Udinese. Ma la Lazio era stata eroica perché, già alle prese con i problemi di un organico mutilato, ha perso Hernanes prima dell'intervallo e presto anche Alfaro, che gli era subentrato. Certo, Reja avrebbe potuto gestire nelle ultime cinque giornate un gruzzolo importante, dispiace vedersi sfuggire di mano un risultato che era lecito ritenere acquisito, ma adesso è il momento di stringere i denti, perché le energie da amministrare sono veramente al lumicino. A testimonianza di una condizione atletica fortemente penalizzata dalle ristrettezze dell'organico, i crampi chre hanno caratterizzato il finale di gara di tanti biancocelesti. Serse Cosmi il solo a sorridere, dopo la parentesi romana, il suo Lecce è adesso a un punto da quel quartultimo posto che rappresenterebbe una salvezza che un paio di mesi fa appariva traguardo utopico. Scomodissima la siutazione del Genoa, che tra l'altro difficilmente ritroverà il campo di casa nel finale di stagione, inevitabile la squalifica dopo gli allucinanti episodi di ieri. Un bel passo avanti lo ha fatto il Bologna con il pari di San Siro, un punto anche per la Fiorentina, che nell'anticipo dell'ora di pranzo avrebbe forse meritato il risultato pieno contro l'Inter, frenata nella rincorsa a improbabili sogni di gloria. Pur incompleta, la squadra di Delio Rossi aveva prodotto più gioco e più occasioni da gol. La più clamorosa l'ha vanificata Julio Cesar, allungandosi a deviare il rigore calciato da Ljajic. Un pareggio che non fortifica la posizione di Andrea Stramaccioni, la cui conferma doveva passare attraverso la qualificazione alla Champions League, Moratti già sta pensando a Prandelli. Sul trionfo del Siena a Genova, pesa l'ombra dell'inchiesta sulle scommesse, anche sulla salvezza restano tanti interrogativi. E non per una sola squadra.

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