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Il calcio ha bisogno di risposte sicure

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Sepuoi. Si spegne il suono luttuoso delle campane, si sciolgono i mesti cortei, sfuma l'eco delle celebrazioni, giuste e doverose. In memoria di un ragazzo che aveva avuto la forza di sottrarsi al peso di una serie di sventure e che ha incontrato la faccia arcigna della morte su un campo di calcio, il luogo che gli aveva regalato la possibilità di un riscatto e la speranza di un futuro. Restano, pesanti, gli interrogativi e perfino i veleni, per spiegare un evento angoscioso e che in realtà non offrono indicazioni, se non labili e talvolta dettate da impulsi personali. Non sono mancate le critiche alla decisione della Federcalcio di fermare le gare, una pausa di riflessione e di meditazione inevitabile. Anche per questa iniziativa si è riusciti a suscitare polemiche, magari pretestuose. Qualcuno si domanda perché la stessa strada non fosse stata seguita dopo la scomparsa di Franco Mancini e quella del giovane Fersini, allievo della Lazio. Ma il primo era stato colpito da un malore fatale dentro la sua casa, il secondo era rimasto vittima di un incidente con il motorino. Mancava, insomma, un fattore determinante: lo stadio. Dove si stava giocando, dove lo spettacolo si è interrotto per qualcosa di assolutamente anomalo, in Italia un evento del genere risaliva a trentacinque anni fa: quando Renato Curi, capitano del Perugia, si accasciò senza vita in quello stadio che sarebbe stato intitolato alla sua memoria. Si dovranno chiarire molte cose; su tutte, il ritardo imposto all'ambulanza dalla legerezza di un vigile urbano, il mancato uso dei defibrillatori, insomma le possibili negligenze. Per capire se abbiano avuto un peso rilevante sul destino di Piermario, anche se qualche luminare è più propenso a seguire la teoria della fatalità, di un problema genetico non individuabile per i normali controlli. Zeman è tornato a parlare delle farmacie, quelle che a suo tempo assicuravano scorte da grande ospedale alla sede della Juve. Ma Piermario Morosini non sembrava un ragazzo da aiuti chimici illegali. Prima o poi, quando tutti gli esami più accurati saranno stati perfezionati, avremo una risposta a tutti gli interrogativi. Che rimangono pressanti. Ma che hanno diritto a risposte sicure, che non lascino la minima ombra.

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