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di Gianfranco Giubilo Nell'acquivento caro a Gianni Brera, il Milan porta via da Verona i tre punti che gli riconsegnano il primato e lasciano ancora aperta la corsa allo scudetto.

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AlMilan mancavano tre quarti della difesa titolare più Bonera, e quattro centrocampisti come Boateng, Van Bommel, Ambrosini e Aquilani, mica poca roba. E stasera il diritto di replica spetta alla Juventus, nell'unica classica del mercoledì, una sfida che parla non soltanto di primato da difendere, ma di alta classifica per la presenza della Lazio. L'altra classica, il solo posticipo, la giocheranno Bologna e Cagliari, tricolori in tempi lontani. Tutta l'attenzione rivolta allo stadio torinese, un impianto che per i bianconeri sta per ora rappresentando qualcosa di più di un acquisto prestigioso, i rivali di turno sentono sul collo il fiato di una folla che non conosce il disagio delle piste di atletica. Per Reja, votato a tutelare il suo piazzamento che significa Champions, un impegno reso ancora più severo dall'immancabile emergenza che finora la Lazio è stata fin troppo brava a fronteggiare. Senza gli esterni di difesa, il tecnico si affiderà a una formazione corta e molto coperta, in avanti il solo Mauri a supporto di Rocchi. Non sarà facile contenere l'impeto della capolista, frenarne l'aggressività finora garante di una imbattibilità nella quale pochi avrebbero creduto. Ma Reja, troppo spesso sottovalutato dal suo stesso tifo, conosce l'arte di isterilire le risorse tecniche degli avversari, può giocarsela senza tremare. Tra Roma e Udinese, una sorta di duello all'ultimo sangue, entrambe devono vincere per tenere in vita una fiammella di speranza, divenuta esile soprattutto per i giallorossi, dopo l'inspiegabile scampagnata di Lecce. Tutt'altro che disposto alla resa un Luis Einrique polemico, che attacca invece di difendersi, in linea con una filosofia che finora ha pagato modesti dividendi. Ha ricordato come leggende del calibro di Cruijff e Ferguson abbiano impiegato rispettivamente tre e cinque anni prima di vincere un campionato: dovesse emularli, anche i tifosi più critici dovrebbero erigergli un monumento. Intanto c'è da superare lo scoglio di un'Udinese che forse ha superato il momento più difficile e che ha le armi per creare apprensioni a una difesa arrangiata per mancanza di alternative. Auspicabile che il ritorno di Totti possa offrire un supporto psicologico importante.

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