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Anche Portanova finisce nei guai

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In un'informativa spunta il nome di un assistente del tecnico della Juve Conte

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Dall'interrogatoriodi garanzia di Fabio Giacobbe e Gianni Carella, emergono nuovi elementi per descrivere la vicinanza del «Thuram bianco» col mondo del calcioscommesse, e le modalità con cui avrebbe «manovrato» i suoi amici per le combine. Oggi sarà ascoltato l'ex capitano del Bari in Procura e si attendono altre ammissioni. Intanto per il legale di Giacobbe e Carella, «i due hanno sottolineato tutti gli elementi del mendacio rappresentato da Masiello», che alla fine appare come un Pinocchio alla ricerca di un'impossibile scappatoia per evitare le sanzioni della giustizia sportiva. Carella ha raccontato di aver accompagnato nell'aprile 2011 Masiello nelle vicinanze di un lido a Palese, nella zona nord del capoluogo, per un incontro. Il calciatore sarebbe ritornato in auto con una mazzetta di denaro, poggiata vicino al cambio. «Gianni - ha riferito il legale - gli chiese la provenienza delle somme e Masiello gli rispose: "Un regalo di Bellavista". Carella commentò l'accaduto come un tentativo del gruppo vicino al calciatore bitontino di coinvolgerlo nelle loro attività». Sulla rivelazione, però, è intervenuto Massimo Chiusolo, legale di Bellavista, affermando che nel giorno il suo assistito non era in Puglia. Sul derby Bari-Lecce truccato, mentre proseguono le indagini per dare un volto alla persona che operava «verosimilmente quale emissaria» del Lecce, Carella ha chiarito che fu proprio Masiello a introdurlo insieme a Giacobbe nel ritiro prepartita del Bari per incontrare Parisi, Rossi e Bentivoglio in camera. Lì sempre Carella, sostenendo la tesi di Masiello che ci fosse già un accordo tra le società per la vittoria dei salentini, fece vedere una mazzetta di banconote dalla tasca dei pantaloni, invitando a partecipare i presenti alla combine. Parisi rispose di no, gli altri rimasero in silenzio. Dalla ricostruzione di Masiello, Carella avrebbe avuto da un emissario riconducibile al Lecce un assegno a garanzia di 300mila euro, assegno di cui l'amico ha smentito categoricamente l'esistenza. Ulteriori particolari sulla combine per Bologna-Bari: Giacobbe e Carella hanno confermato agli inquirenti di essere stati nel capoluogo emiliano per valutare la possibilità di aprire una pescheria, e in quel contesto incontrarono il difensore del Bologna Daniele Portanova. Masiello aveva dato loro il compito di riportargli «una risposta» del centrale felsineo, insomma una disponibilità ad accordarsi. «Non si può fare» disse il marcatore. Ma la gara (il colpo esterno era ben quotato dai broker) finì 0-4 per i pugliesi. Dalle carte dell'inchiesta emerge anche una intercettazione (3 febbraio 2012) tra ex del Bari, il difensore Marco Esposito e l'assistente di campo di Conte alla Juventus, Cristian Stellini. Quest'ultimo rivela un episodio del torneo 2009-2010: nello spogliatoio prima di Bari-Genoa, entrò un uomo non identificato con Angelo Iacovelli, per chiedere di perdere la partita, aggiungendo che “in tutta Italia mi dicono che fare così”. Stello rifiutò l'offerta e lo invitò a non scommettere, perché “noi giochiamo per vincere”. E il Bari vinse 3-0.

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