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Finale di Coppa Italia all'Olimpico

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Oraè ufficiale, ma è servita una telefonata tra il presidente del Coni Petrucci e il numero della Lega di serie A Beretta per mettere fine all'assurda ipotesi – lanciata dal presidente azzurro De Laurentiis – di spostare la sede della finale di Coppa Italia. «Ho parlato con Petrucci – ha spiegato Beretta – e voglio chiudere la porta a ogni tipo di equivoco. Stiamo lavorando per garantire il maggior numero di tifosi». Esito scontato, stando almeno a quanto previsto dal paragrafo 3.9 del regolamento della Tim Cup: «La finale si svolge in gara unica in uno stadio individuato, a suo insindacabile giudizio e prima della disputa della gara di andata delle semifinali, dall'Organizzatrice», ovvero la Lega. Dunque Juve-Napoli non avrebbe comunque potuto giocarsi in un impianto diverso dall'Olimpico, sede individuata a inizio stagione. L'annuncio di Beretta è però arrivato solo al termine di una giornata frenetica. «Stiamo pensando di non concedere l'Olimpico», aveva dichiarato Petrucci in mattinata. «La finale merita uno stadio adeguato – aveva replicato Beretta – e la massima capienza possibile». «Per noi il discorso è chiuso – aveva allora tuonato Petrucci – la Lega può cercare un altro stadio». Poi è arrivata la telefonata chiarificatrice, l'approvazione di Agnelli («Tre anni fa Roma ha ospitato la finale Champions, non vedo per quale motivo non si possa giocare Juve-Napoli») e persino quella di De Laurentiis («D'accordo con Agnelli, ma bisogna garantire anche la presenza dei sostenitori privi della tessera del tifoso»). La morale nelle parole del presidente Abete: «La Lega ha scritto una brutta pagina, per fortuna superata con un rinsavimento finale».

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