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Bovolenta stroncato da un malore in campo

Il pallavolista azzurro Vigor Bovolenta

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"Mi gira la testa, aiutatemi che cado". Si è toccato il fianco sinistro, vicino al cuore, e si è accasciato a terra. Vigor Bovolenta, nel terzo set di Lube Macerata-Volley Forlì, si è presentato sulla linea di battuta, ha gettato la palla dall'altra parte e ha chiesto aiuto. Ma per l'ex azzurro 37enne, subito soccorso dai sanitari del 118 a bordo campo, non c'è stato nulla da fare. Bovolenta è stato trasportato in condizioni disperate all' ospedale di Macerata e tutti i tentativi dei medici sono stati vani. L'atleta, che avrebbe compiuto 38 anni il 30 maggio, è morto poco dopo, tra le lacrime dei compagni di squadra, dell'allenatore Stefano Mascetti e dei giocatori e dirigenti di Macerata. Vigor Bovolenta abitava a Ravenna con la moglie, Federica Lisi (anche lei ex giocatrice di pallavolo), e i quattro figli. I primi accertamenti i sanitari hanno stabilito chea causare la morte del pallavolista  stato un problema cardiaco. La società di Bovolenta, che oltre a giocare collaborava con il settore marketing, ha chiesto alla Federazione il rinvio della partita in programma sabato prossimo contro il Forlimpopoli. IL NUOVO PROGETTO IN B2 Il centrale ex azzurro aveva accettato la scorsa estate di mettersi in gioco in B2 sposando il progetto del presidente Giovanni Gavelli. "Nel momento in cui ho scelto Forlì - spiegava l'atleta in una lettera aperta al mondo del volley - sapevo che non sarebbe stato semplice; la società, mostrando serietà, ha deciso, nonostante il difficile momento economico generale, di proseguire l'attività e ripartire dai giovani attraverso una più modesta B2. Ho deciso comunque di rimanere qui, lavorando alla ricostruzione di questa squadra, convinto in questo anche dalla volontà di rimanere vicino alla mia famiglia, che mi ha fino ad ora sempre seguito nelle varie città in cui ho giocato. Dopo che loro sono stati al mio fianco, credo sia arrivato il momento che io cammini al fianco loro". Nel corso della sua carriera Bovolenta ha giocato a Ravenna, Ferrara, Roma, Palermo, Modena, Piacenza, Perugia, Forlì. IL DOLORE DELLA MOGLIE "Un dolore grandissimo, per tutti noi. Abbiamo cercato di stare il più possibile vicini alla famiglia di Vigor Bovolenta, alla moglie Federica, ma potete immaginare lo strazio: Federica, soprattutto, ha una preoccupazione dominante, i suoi quattro bambini, da quello di sette anni ai gemelli di un anno, rimasti senza il loro papà". Albino Massaccesi, vice presidente della Lubevolley Banca Marche, ha trascorso la notte insieme ai genitori, alla sorella Ambra e alla moglie di Bovolenta. Massaccesi ha seguito Vigor nell'inutile corsa verso l'ospedale, ed è stato accanto ai familiari dell'ex azzurro fino a quando, stamani, non sono ripartiti. Come da prassi quando un paziente muore in ospedale, la direzione sanitaria del nosocomio maceratese ha disposto l'autopsia sul cadavere di Vigor, e dunque nessuno può più avvicinarsi alla salma. Solo dopo l'esame autoptico, previsto per domani mattina, il feretro di Bovolenta verrà trasferito per i funerali (non si sa ancora se a Ravenna o in Veneto, la regione di cui l'atleta era originario). Sul decesso verrà aperto un fascicolo di indagine e i carabinieri stanno già conducendo i primi accertamenti. Sotto choc la squadra giovanile della Lube, mentre la prima squadra si trova già da ieri a Belluno, dove oggi incontrerà la Sisley. Il minuto di silenzio previsto sui campi della serie A sarà dedicato anche a Vigor Bovolenta, oltre che alla memoria di Roberto Rondoni, Carlo Facchettin, e del militare ucciso in Afghanistan Michele Silvestri.    

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