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Un reparto da ricostruire.

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Nessunodei nove difensori attualmente in rosa, contando centrali e terzini, potrà annoverare questa stagione tra le migliori in carriera. Il più deludente forse è stato Dias, almeno paragonando il suo rendimento alle aspettative della vigilia. Raramente il «ministro»della difesa biancoceleste ha trasmesso la stessa sicurezza delle passate stagioni. In più va aggiunto qualche problema fisico e un nervosismo latente che gli ha portato più di una squalifica. Il «gemello» Biava non ha fatto malissimo, ma comunque è rimasto lontano dal livello che, l'anno scorso, l'aveva portato a un passo dall'azzurro. Diakité si è confermato eterna promessa: bene quando viene chiamato in causa saltuariamente, poco affidabile quando si ricorre a lui con più frequenza. Di Stankevicius meglio non parlare: a sua parziale giustificazione il fatto di non essere sostanzialmente un difensore. Non che sulle fasce vada meglio: mai come in questo caso la quantità non può essere considerata qualità. La Lazio ha cominciato la stagione con la bellezza di sette terzini. Poi qualcuno è andato via (Cavanda) e qualcun altro spostato a centrocampo (Lulic). Così ne sono rimasti cinque tra i quali i due riconosciuti titolari, Radu e Konko, sono restati spesso fermi ai box per vecchi e nuovi problemi fisici. Dagli altri tre - Scaloni, Zauri e Garrido - purtroppo sono arrivate solo le conferme di una endemica mancanza di affidabilità. E così le cifre della Lazio sono diventate allarmanti: 34 gol subìti, decima difesa in A, media di 1.21 gol incassati a partita. L'anno scorso furono in tutto 39, media di 1.02. L'età media del reparto è tra le più alte della serie A: 30.19 anni. Su 9 calciatori solo 4 sono under 30: Radu (25), Diakité (25), Garrido (27) e Konko (28). Eppure la priorità della società è stata allungare i contratti di Biava e Zauri (entrambi 34). Facile immaginare come la parola d'ordine per il prossimo mercato sia quella di rifondare totalmente o quasi la linea arretrata. Anche se nello scorso gennaio Reja, un po' a sorpresa, aveva indicato solo attacco e centrocampo come i reparti da rinforzare. Iprimi nomi sono già saliti alla ribalta delle cronache. I più suggestivi sono il brasiliano con passaporto belga Douglas, centrale del Twente dal valore di mercato di circa 9 milioni, tre milioni in più del suo connazionale - senza passaporto comunitario - Rhodolfo, in forza al San Paolo con cui la Lazio ha un canale privilegiato. Ci sono poi le «occasioni», tutte da verificare però sul piano tecnico. Si tratta di Sebastian Prodl del Werder Brema, che si svincola a parametro zero a giugno, e di Paul Papp, romeno del Vaslui, con cui c'era già stato un abboccamento a dicembre. Tutti e quattro oscillano tra i 22 e i 25 anni. Una ventata di giovinezza sempre più necessaria.

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