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Il ct: «Tra qualche anno si può vincere il torneo»

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Sonofiero del modo in cui abbiamo vinto. Ci sono state partite in cui l'attacco è andato bene e la difesa no, altre in cui è successo il contrario come contro il Galles. Con l'Irlanda abbiamo fatto un primo tempo di grande qualità, cosa che non siamo riusciti a fare nei secondi quaranta minuti. Con la Francia abbiamo cercato di imporre il nostro gioco. Dobbiamo prendere da ogni partita quello che abbiamo fatto di buono e metterlo insieme, ragionando su ciò che non è girato per il verso giusto. Così riusciremo a costruire una squadra vincente. È difficile - ha concluso Brunel - ma credo realmente che abbiamo le capacità per vincere questo torneo nel giro di tre-quattro anni. Il livello internazionale è molto alto. Da qui al prossimo Sei Nazioni abbiamo sei partite a giugno e novembre, dobbiamo andare avanti molto velocemente per raggiungere quel livello. Continuerò a puntare sui giovani anche nel futuro. In questo torneo abbiamo visto 6-7 giocatori nuovi rispetto alla "vecchia guardia" e durante l'estate penso che il gruppo si allargherà ancora di più». Sergio Parisse si commuove per la vittoria e per l'addio del suo amico Fabio Ongaro: «Gli avevo detto di aver sognato la sua esultanza per la vittoria sotto gli spalti dell'Olimpico gremiti, è andata proprio così! Non abbiamo mai avuto paura di non farcela, abbiamo combattuto fin dall'inizio e siamo stati molto più performanti in touche delle ultime volte. Il pubblico è stato fantastico e dopo la delusione con l'Inghilterra meritava questa vittoria». In tribuna felice il sindaco Alemanno: «Dopo il successo organizzativo sotto la neve, finalmente una vittoria sul campo in una cornice di festa, Roma è orgogliosa di essere la casa del Sei Nazioni». Ale. Fus.

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