Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Napoli: appuntamento con la storia

L'attaccante argentino del Napoli, Ezequiel Lavezzi, esulta con i compagni di squadra Edinson Cavani e Marek Hamsik dopo aver segnato il goal contro il Chelsea durante la partita di Champions League

  • a
  • a
  • a

Adrenalina, emozioni e voglia di storia. Un mix esplosivo per il Napoli: o schiude le porte dei quarti o manda in mille pezzi i sogni dei tifosi in soli novanta minuti. La stagione no, perché quanto fatto finora è già un successo. E Mazzarri durante la conferenza stampa della vigilia lo ha sottolineato più volte: «Siamo abituati a stupire. Lo straordinario agli occhi degli altri diventa normalità». Ma è proprio dei grandi far sembrare semplici le cose difficili. Intanto inizia bene l'avventura inglese del Napoli. Il suo condottiero, Walter Mazzarri, potrà sbracciarsi e dare indicazioni a bordo campo. Il Tas ha infatti «congelato» la seconda giornata di squalifica. Giusto così, questa squadra è stata plasmata a sua immagine e somiglianza. Non poteva mancare nella partita più importante della sua carriera e il sorriso ne è la conferma: «Ci speravo. È andata bene, avevamo puntato sul congelamento. Era importante esserci in una gara delicata per la nostra storia». E viene fuori l'orgoglio dell'allenatore di scoglio: «Questo Napoli ha eguagliato quello di Maradona. Abbiamo avuto una crescita esponenziale e siamo la rivelazione europea. Ci siamo guadagnati il rispetto di tutti. Quello che verrà d'ora in poi sarà solo guadagnato». Vuole 11 leoni: «Mi aspetto una gara aperta e affascinante, da quando è arrivato Di Matteo hanno vinto due volte su due, ha dato fiducia ai giocatori e questo mi preoccupa più della tattica. Sono però convinto che riusciremo a fare la nostra partita senza pensare al risultato dell'andata (3-1). Pensiamo solo a vincere». Al suo fianco, uno dei tre tenori, Cavani che ha già segnato agli inglesi del Manchester City: «L'Arsenal ha dimostrato che tutto può accadere, mi aspetto un Chelsea forte come all'andata». Respinge con convinzione il paragone con Careca, un po' meno le sirene inglesi e francesi:«Non voglio somigliare a Careca, ma vorrei lasciare il segno come lui. Voci su di me? Vedremo, nel calcio le cose cambiano». Intanto giocherà la 200 esima partita da quando è arrivato in Italia. L'unico dubbio di formazione è sull'out mancino: Zuniga o Dossena? Favorito il colombiano per la maggior capacità in fase di copertura. Occhio ai Blues: non si danno per vinti, forti della grande esperienza in Champions. Di Matteo ha chiesto gli occhi della tigre nell'arena dello Stamford Bridge. Si affida ai «senatori», dotati di tecnica, ma non veloci in difesa. Sarà un 4-3-3 camuffato con Sturridge e Drogba, Mata tra le linee. Negli ultimi anni chi ha eliminato il Chelsea è andato in finale, ma meglio non dirlo ad alta voce. La superstizione è il dodicesimo uomo in campo.

Dai blog