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Ranieri, a Verona nuovo ultimatum

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Labanda Mazzarri è attesa da due settimane determinanti per la sua storia recente. Il patron De Laurentiis da una parte se la prende con Platini e Blatter, rei di «ragionare come 50 anni fa e ostacolare il calcio» e dall'altra mette in cassaforte il suo oro di Napoli: «Adoro il Pocho, è uno spirito libero. Mazzarri non andrà all'Inter, valorizza al massimo la nostra rosa». Il tecnico livornese ammette: «Campionato, Champions e Coppa Italia? Testa bassa sul manubrio e lavorare perché siamo artefici del nostro destino». Poi richiama l'attenzione esclusivamente sulla prossima partita: «Il Cagliari viene da due sconfitte, sarà una gara difficile e servirà la massima concentrazione per ottenere il risultato pieno». Spazio al turnover: Pandev titolare al posto di Cavani per preservarne l'efficienza, Inler a centrocampo con Zuniga a destra. Se a Napoli il clima è euforico tanto che il presidente dei sardi, Cellino, invita la squadra a limitare i danni, a Milano l'aria sembra sempre più pesante. Ranieri concede solo una battuta (a cui non crede nemmeno lui) sui nomi dei suoi imminenti successori: «Imparerete a conoscermi». Poi parla di campo: «Abbiamo 70 giorni per cambiare la situazione, questo non è un campionato positivo per noi, ci dobbiamo rimboccare le maniche. Il campo del Bentegodi è brutto, non falserà la partita, ma dovremmo adattarci in fretta. Sneijder e Milito torneranno al gol, non possono aver disimparato». Trapattoni definì l'Inter una centrifuga e Ranieri? «No, basta lavorare a Roma per vedere che strapazzate si prendono».

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