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Giada Oricchio NAPOLI Lavezzi idolo di Napoli.

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Adessoc'è l'era Pocho, è suo il gol vittoria, mentre Mazzarri fa dieci. Altro confronto diretto vinto con Ranieri che da Napoli a Napoli non riesce a svoltare in positivo nonostante l'approccio alla gara sia stato buono. Un successo che per il Napoli vale doppio: serve a scavalcare la Roma in classifica e ad avvicinarsi minaccioso al terzo posto. Sulle ali dell'entusiasmo, la stagione sembra avviarsi verso qualcosa di importante. Dopo i primi 45 minuti a ritmi non entusiasmanti, un Lavezzi concreto fa sognare la città. Si diceva che gli mancava il gol per essere un campione. Adesso non è più così. Nel Napoli, confermata l'impressione della vigilia: al posto dello squalificato Hamsik, non c'è Pandev, ma Dzemaili. Ranieri opta per la coppia d'attacco Forlan-Milito, supportati da Sneijder, mentre Maicon, Ranocchia e all'ultimo momento Chivu (labirintite) sono le assenze pesanti in difesa, dentro Samuel e Lucio. I padroni di casa partono a tutto gas, Gargano corre e morde (accenno di rissa con Sneijder) e Lavezzi è imprendibile. Su punizione del Pocho, il Napoli sfiora il vantaggio con Cavani, impreciso questa sera, che colpisce più di spalla che di testa. Milito e Forlan non si rendono mai pericolosi. Per l'Inter si ricorda solo un tentativo: una punizione di Sneijder. Nella ripresa, Ranieri cambia l'olandese con Cordoba (ottima prestazione) e l'impalpabile Forlan per Pazzini. Una correzione tattica importante: difesa a tre, maggior copertura degli spazi e tentativo di sfruttare il doppio centravanti. Ma è il Napoli ad avere una buona occasione con Maggio. Già si pensa agli episodi non favorevoli, ma si sbaglia perché quando hai un giocatore eccezionale come Lavezzi per gli altri c'è poco da fare. Al 14' è la saetta argentina a riscaldare il gelido San Paolo con una rete d'autore. Servito da Dzemaili e defilato sulla sinistra fa partire un rasoterra preciso e angolato. A segno per la terza volta in tre partite, Lavezzi è alla svolta della sua carriera. Standing ovation di tutto lo stadio quando esce per Britos. I nerazzurri cercano il pari con Pazzini ma le chiusure di Aronica sono precise almeno fino al rosso per fallo da ultimo uomo su Poli entrato per Stankovic (inelegante la pacca consolatoria di Mazzarri sulla spalla del giocatore che andando direttamente negli spogliatoi ha mancato di rispetto al tecnico interista). Mazzarri ridisegna il suo Napoli in dieci buttando nella mischia anche Dossena. Pazzini si divora un gol di testa. Non è aria per l'Inter di questi tempi.

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