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Grinta e mestiere non bastano contro la sfortuna

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Nonbastano, la castiga a Marsiglia un gol all'ultimo minuto di recupero. Fino a quel momento, i francesi avevano creato pochissimi pericoli, le occasioni vere erano capitate a Forlan e Zarate, quando sembrava che il pari bianco fosse inevitabile, la doccia fredda. Ranieri aveva sorpreso tutti, nessun privilegio per muscoli e corsa, meglio affidarsi all'esperienza e alla qualità: vecchia guardia in difesa, rombo con Zanetti, Stankovic e Cambiasso dietro Sneijder, fuori Milito e Pazzini per far posto a Forlan punta centrale, riesumato Zarate che sembrava finito sotto naftalina. Più squadra l'O.M., possesso di palla ma senza creare grossi pericoli, la migliore occasione del primo tempo per Forlan, fermato da un miracolo di Mandanda. Più Inter nella ripresa, poi la beffa. Risultato choc da Basilea, dove cade anche il favoritissimo Bayern, gli svizzeri tentano un altro miracolo, dopo aver butatto fuori dalla Champions il maestoso Manchester United. Conclusa la prima parentesi, in attesa delle gare di ritorno a marzo, ancora spalmate su due settimane, il trofeo più illustre lascia il passo, stasera, ai parenti poveri dell'Europa League, che per altro ha ricevuto in eredità dalla Champions nomi di grande prestigio. Delle due italiane in gara, l'Udinese è ancora in corsa, le basterebbe un pari con gol a Salonicco, anche se Guidolin lascerà ancora spazio alle seconde linee, secondo la filosofia fin qui seguita. La Lazio è invece al passo d'addio, già virtualmente sancito dall'impresa dell'Atletico a Roma, al Vicente Calderon di Madrid si presenterà con una formazione imbottita di giovanissimi. Per di più, in panchina sarà seduto un Reja praticamente ai domiciliari: obbligato a seguire la squadra pur essendosi già dimesso, un rifiuto avrebbe portato a misure pesanti. Da vedere poi se per la seconda volta sarà invitato a restare.

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