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Erika Menghi VIAREGGIO Chissà cosa avrà pensato Ciciretti, seduto in tribuna per «punizione».

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ChissààLa realtà è che senza di lui i giallorossi hanno saputo battere la bestia nera di sempre, la Fiorentina, ma non sono riusciti a ripetersi contro la Juventus, che alza l'ottava Coppa Carnevale imponendosi con un netto 2-1. Il Torneo di Viareggio si chiude qui: non è stata forse una gara spettacolare, ma i numerosi tifosi bianconeri - circa l'80% dei presenti - sono usciti dallo Stadio Dei Pini felici e senza voce. I cori hanno riscaldato l'aria fredda di Viareggio e, se pure non si giocava nello Juventus Stadium, hanno fatto la differenza. Per la Roma si è messa subito male: al 6' minuto del primo tempo Spinazzola parte in contropiede e lancia in area Beltrame, che spedisce la palla in rete da due passi. La difesa giallorossa traballa e dalle fasce arrivano le maggiori insidie: ogni pallone perso sulla trequarti si trasforma in una clamorosa occasione per i bianconeri. È vero che la forza della Primavera di Baroni è la qualità delle ali Spinazzola e De Silvestro, ma è anche vero che i terzini di De Rossi lasciano buchi incolmabili senza poi giustificarli con una spinta offensiva di pari peso. Al 23' arriva il raddoppio bianconero: l'assist è di Beltrame, il gol di Padovan. La prima frazione di gara è firmata Juventus e la Roma non riesce mai ad essere pericolosa: se non ci provi nemmeno a tirare, è impossibile cambiare le sorti di un match già deciso. De Rossi nel secondo tempo cambia: fuori Matteo Ricci, stanco e poco brillante, dentro Frediani. L'ingresso in campo dell'esterno giallorosso, con il conseguente spostamento di Politano sulla trequarti e il passaggio dal 4-1-4-1 al 4-2-3-1, fa sì che la partita si riapra. Dopo un salvataggio sulla linea di Barba e un errore enorme di Viviani risolto da una coraggiosa uscita di Pigliacelli, al 13' della ripresa Piscitella si accentra e col destro riporta la Roma a galla. Bello l'assist di Tallo, autore di una prestazione dedita al sacrificio e all'altruismo. Le gambe non riescono a seguire il cuore e la voglia dei giallorossi, costretti in semifinale ai tempi supplementari dalla Fiorentina. Politano ha provato una magia al 20': destro a scavalcare sul lancio di Verre, la sfera accarezza il palo ma finisce sul fondo. Niente da fare. La Roma è cresciuta nel secondo tempo, ma nemmeno le insicurezze del portiere Branescu le consentono di tornare ad una vittoria che manca ormai dal 1991. La maggior parte della rosa Primavera non era neppure nata. La Juventus pecca d'ingenuità e non riesce a chiudere la partita, nonostante la Roma fosse tutta concentrata ad attaccare e poco a difendere. Beltrame prova a segnare il gol dell'anno con un pallonetto da metà campo, ma probabilmente una giocata semplice avrebbe chiuso i giochi prima del fischio finale dell'arbitro di serie A Bergonzi di Genova. De Rossi ripensa a cosa non è andato: «Ho il rammarico del primo tempo, loro si sono adattati benissimo al terreno di gioco, si muovevano a loro agio. I due gol sono venuti su due scivoloni dei nostri giocatori. Con un pizzico di fortuna nel secondo tempo potevamo pareggiarla. Abbiamo dato tutto». Baroni sorride: «È il primo anno che sono qui, è una bellissima soddisfazione».

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