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Marchetti 4.5 Si inchina per cinque volte senza particolari colpe, ma da un portiere del suo livello magari ci si augurerebbe anche qualche miracolo, ogni tanto.

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Èl'uomo simbolo del disastro per colpe non completamente sue. Ledesma 4 Passa la gara sperando che finisca al più presto. Stavolta l'esperimento da centrale difensivo non riesce, gli manca lo scatto nel breve, può solo vedere gli attaccanti del Palermo sfrecciargli accanto. Dias 4 Rimesso in piedi più per necessità per convinzione, conferma le precarie condizioni fisiche sbagliando scelta dei tempi e finendo anche espulso. Non poteva giocare, ma qualche ingenuità andava comunque risparmiata. Hernanes 4 Richiamato ai compiti di copertura svolti fino a un mese fa, lascia indisturbati i tiratori del Palermo in occasione dei primi due gol. Poi prova a caricarsi la squadra sulle spalle, ma ormai la frittata è fatta. Matuzalem 4 Si riguardano le azioni da gol del Palermo e si finisce sempre col chiedersi lui dove fosse. Incapace di sostenere in centrocampo, si fa ammonire e salterà la Fiorentina. Lulic 4 Per lunghi tratti del primo tempo sembra una sfida personale tra lui e tutto il Palermo. Dietro però aiuta pochissimo e anche quando spinge raramente rifinisce con precisione. Klose 4 Pronti via e mette Alfaro solo davanti a Viviano. Poi però si dimentica di Silvestre sull'azione del 3-0. Non è da lui, forse influisce il mal di schiena che poi lo costringe a rimanere negli spogliatoi nell'intervallo. Alfaro 4.5 Si mangia un'occasione clamorosa dopo pochi secondi. Poi conferma la fama di lottatore ma i mezzi tecnici sembrano veramente poca cosa. Kozak 4.5 Entra quando la partita è già finita. Poi trova il gol della bandiera ma si era già in garbage time. Mauri sv Rivede il campo a quattro mesi di distanza. Probabilmente sognava il rientro in una serata diversa. Reja 3 Con l'assetto iniziale va incontro al suicidio. La colpa maggiore è quella di non aver capito che andava corretto al più presto. Poi si può sempre dare la colpa agli infortunati, ma occorrerebbe anche un po' di autocritica per una preparazione fisica che ha steso mezza squadra. Certi atteggiamenti nei suoi confronti fanno immaginare un gruppo non più completamente nelle sue mani. Carlantonio Solimene

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