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Troppo Atletico per una Lazio coi cerotti.

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IlludeKlose in avvio, poi Adrian Lopez e la doppietta di Falcao fanno godere Simeone e i cinquecento spagnoli presenti. Gara senza storia perché solo una Lazio al completo avrebbe potuto giocarsela con un avversario nettamente più forte e rigenerato dal tecnico argentino dopo la pausa natalizia. Il ritorno tra una settimana sarà quasi una formalità perché è apparso troppo netto il divario tra le due formazioni e, a questo punto è giusto puntare sul campionato viste anche le condizioni fisiche precarie di molti calciatori che stanno tirando la carretta senza sosta da circa un mese e mezzo. Reja perde male il confronto con l'amato Simeone ma le colpe non sono solo sue. La Lazio è arrivata male a questa sfida senza Dias e Radu in difesa, vale a dire i migliori del settore, senza Lulic e con Gonzalez a mezzo servizio a centrocampo (oltre i lungodegenti Cana, Mauri e Brocchi) e senza Rocchi in attacco. Di più non si poteva fare, tra sfortuna ed errori sul mercato di gennaio, ecco una sconfitta che però non deve lasciare troppo il segno sui muscoli e sulle menti dei biancocelesti. L'Europa è già finita ma contro un avversario forte e dopo essere tornati a giocarsi un sedicesimo di finale, evento che non accadeva da otto anni. Il resto della stagione è ancora tutto aperto, così come la corsa verso un posto in Champions. Reja lascia inizialmente Lulic in panchina e si affida a Candreva ancora fischiatissimo dalla Nord, dall'altra parte Simeone, dopo essere stato sotto la sua vecchia curva a ritirare una targa a lui dedicata, punta sulla coppia Diego-Falcao. Si comincia con un altro show impeccabile di Olympia e 35.000 spettatori all'Olimpico nonostante il freddo e l'orario non straordinario per spingere il pubblico a riempire lo stadio. Primo brivido dopo pochi secondi che è già un segnale chiaro che l'Atletico non scherza e soprattutto non è il Cesena: Diego riparte bene su un disimpegno sbagliato a centrocampo, Falcao gira di destro alto da buona posizione. La squadra di Simeone prende subito in mano la partita, la Lazio se ne sta rintanata e si affida al contropiede ben sapendo che è difficile contrastare gli spagnoli nel palleggio. Al 19' Candreva tira dalla distanza, papera di Courtois, Klose imbuca il vantaggio a sorpresa con Gonzalez in sospetto fuorigioco. Sembra la svolta e invece è la fine della partita dei biancocelesti. L'Atletico reagisce alla grande e sfrutta un episodio fortunato: sponda di Falcao, Adrian Lopez segna in fuorigioco ma sulla destra c'è Candreva a tenere in gioco tutti dopo essere finito fuori dal campo. Tutto da rifare perdipiù col fardello del gol segnato in trasferta da metabolizzare e allora gli ospiti ci credono, dominano e passano ancora al 39'. Diego supera Matuzalem, Konko lascia troppo spazio a Falcao che indirizza il discorso qualificazione. Nella ripresa Reja ci prova con Kozak al posto di uno spento Gonzalez, ma, nel momento migliore con la Lazio che cerca a fatica di rialzare la testa, arriva la terza rete sempre di Falcao che brucia ancora una volta Diakitè. È notte fonda, la mazzata è terribile non c'è reazione, solo la rabbia dei tifosi contro Lotito e Tare e poco altro. Finisce male, a Madrid sarà una scampagnata a meno di un clamoroso miracolo.

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