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Il giallo Gasperini e la rabbia di Reja

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Eccola nuova Lazio a cui starebbe pensando Lotito ma, dopo poche ore, arrivano smentite su tutta la linea anche se i rapporti tra l'attuale tecnico e il presidente biancoceleste non sono più idilliaci come una volta. Il mercato disastroso ha lasciato il segno su Reja che si aspettava rinforzi di qualità e alla fine si è dovuto accontentare del giovane Alfaro e di Candreva. In società, come è normale, Lotito e Tare non sono stati felici delle dichiarazioni pubbliche dell'allenatore e più in generale delle ultime uscite sempre molto critiche (dal «non conosco Alfaro» smentendo il suo diesse al «qualcuno arriverà, non siamo sprovveduti» pronunciata l'ultimo giorno del mercato diventata poi un sinistro presagio). Sulle cessioni di Sculli e Cisse avallate dal tecnico nella speranza di avere i sostituti ma osteggiate dalla società ci sono stati ulteriori scontri dialettici così come sulla controversa gestione della sfida col Genoa, dal tormentato viaggio alla richiesta di rinvio caduta nel vuoto. Reja continua a negare di volersi dimettere, non vuole diventare lo «Schettino» biancoceleste che abbandona la nave nel momento del bisogno ma il divorzio a giugno è inevitabile e sembra impossibile un cambiamento di ruolo all'interno del club. Quindi, è necessario che la società non sia impreparata e debba cominiciare a pensare al futuro. Del Neri, Gasperini, senza dimenticare Lippi che ieri si è candidato alla panchina del Napoli, Mihajlovic, oppure la folle idea Zeman o una pista straniera che da sempre affascina Lotito per dare un maggiore peso internazionale alla Lazio. Infine, Mazzarri che in passato era stato molto vicino alla panchina biancoceleste: che sia lui il favorito?

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