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Brunel: «Voglio il Sei Nazioni in due anni»

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Ciòè quanto è emerso dalla conferenza stampa tenuta ieri dalla Federazione Italiana Rugby presso il Salone d'Onore del CONI. Alla presenza della squadra grande affluenza di autorità pronte a portare il sostegno delle istituzioni a un evento sportivo che sta correndo verso lo straordinario risultato del tutto esaurito nelle due partite che si giocheranno allo Stadio Olimpico l'11 febbraio con l'Inghilterra e il 17 marzo con la Scozia: «Roma Capitale ha deciso di sostenere con grande energia il Torneo perchè consapevole della sua eccezionale portata sportiva e culturale - ha detto il sindaco Alemanno - in un momento in cui rinnoviamo con forza la nostra convinzione nella candidatura ad ospitare le Olimpiadi del 2020». I padroni di casa Petrucci e Pagnozzi hanno sottolineato la rilevanza dell'evento sia culturale che economica, con una proiezione che si aggira sui 3,7 milioni di euro a fronte del milione di costi. Il presidente FIR Dondi si augura progressi nei risultati: «L'ultimo mondiale non è andato come ci aspettavamo dunque speriamo di migliorare nel Sei Nazioni, per noi appuntamento fondamentale. Speriamo che Brunel, che sta lavorando benissimo, riesca a portare qualche risultato». Proprio Brunel ha riportato l'attenzione sul campo, dove l'Italia scenderà per la prima volta il prossimo 4 febbraio a Parigi contro la Francia, avvelenata per la sconfitta rimediata al Flaminio lo scorso anno: «Per me sarà una partita particolare, sono francese e ho lavorato con la nazionale per otto anni (allenatore di mischia) e la sentirò particolarmente. Del resto, anche i miei connazionali danno all'esordio del torneo grande valore. Il mio obiettivo è quello di rendere l'Italia competitiva in tutti i match, dunque anche per la vittoria nel torneo in un paio d'anni. Voglio gente ambiziosa, in grado di assumersi responsabilità».

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