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Giada Oricchio NAPOLI Ancora per un anno Mazzarri sarà l'allenatore del Napoli.

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Quisto bene. Sottolineo che se si parla di rinnovo vuol dire che lavoro al meglio e questo mi rende orgoglioso». Il tecnico artefice del miracolo Napoli non guarda oltre. Niente impegni per il futuro, semmai quelli per l'immediato presente che si chiama Bologna, in «monday night» al San Paolo: «Non vorrei il Napoli visto con Palermo e Cesena, ma quello contro il Genoa, aggressivo dal primo minuto». Pioli è la bestia nera di Mazzarri, due sconfitte su due quando era alla guida del Chievo: «Non dobbiamo pensare né al blasone né al calendario, ma giocare alla nostra maniera. Nelle ultime partite la fase difensiva non è stata feroce come voglio io. Dobbiamo ritrovare quei meccanismi che l'anno scorso conoscevamo a memoria per continuare la rimonta». Sulla formazione nessun dubbio, sarà la stessa mandata in campo al «Barbera», tranne Dossena sulla sinistra al posto di Zuniga. Ancora assente Lavezzi (rientrerà in gruppo domani) ci sarà Pandev, fiore all'occhiello del mister: «È un grande giocatore che davano per finito». Vargas invece va in panchina. «Ha valori tecnici importanti - sostiene il tecnico - ma gli serve tempo: un acquisto in prospettiva». Gli emiliani hanno oscurato gli allenamenti agli 007 di Mazzarri, i dubbi di formazione riguardano gli esterni: Pulzetti a destra e Morleo a sinistra oppure centrocampo più folto con Casarini e in attacco Di Vaio-Ramirez, se non il tridente con Acquafresca.

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