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Luis Enrique: "De Rossi resta"

Luis Enrique

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Serviva qualcuno in grado di blindare De Rossi? Nessun problema, ci pensa direttamente Luis Enrique. All'Olimpico arriva il Chievo, in tribuna ci sarà per la prima volta James Pallotta, ma l'attenzione era e resta circoscritta al rinnovo del centrocampista di Ostia, che dopo l'ennesimo incontro tra le parti sembrava ancora in bilico. E probabilmente non è un caso se l'esposizione pubblica del tecnico arriva all'indomani della cena con Baldini e Pallotta. «Non abbiamo parlato del futuro di Daniele - ha attacco in conferenza l'allenatore - ma di altro». Ma sul rinnovo di De Rossi continua ad avere certezze. «Per quanto mi riguarda non ho alcun dubbio che Daniele rimarrà alla Roma, non sono preoccupato. Ci sono giocatori che non pensano solo ai soldi, sappiamo cosa significa Daniele per i romanisti e la Roma per lui. Rimarrà perché è quello che vuole». Ma non risparmia una bordata alla vecchia (?) gestione che ha portato fin qui una trattativa che andava chiusa molto tempo fa. «Certo, è un peccato arrivare a questa situazione, è un calciatore che doveva rinnovare tanto tempo fa. De Rossi via a gennaio? Non è una possibilità e nemmeno in estate. Lo vedo allenarsi col sorriso, non percepisco un pericolo». Insomma Luis Enrique è l'unico ad avere certezze e se si espone in questo modo qualcosa vorrà pur dire. Intanto rimpiange Osvaldo ma conferma di non volere un acquisto in attacco. «È un peccato che si sia fatto male, stava diventando un punto di riferimento per noi. Ma abbiamo chi può sostituirlo ed è per questo che non ho chiesto punte alla società: ci sono Caprari, Verre, Piscitella, tanti Primavera. L'unica richiesta che ho fatto è stata di diminuire la rosa. Borriello? Quando non giocava Osvaldo non era lui la mia scelta...». Colpito e affondato l'attaccante ceduto alla Juventus, Luis Enrique torna sull'argomento infortuni e in un passaggio striglia un po' l'atteggiamento dei suoi durante la pausa. «Il calcio è uno sport durissimo. I giocatori hanno bisogno di una vita quasi monacale, è difficile perché sono giovani e pensano che sia tutto facile. Devono vivere tutto con professionalità, per Osvaldo è stato un colpo di tacco che è uno dei movimenti più pericolosi per i giocatori. È importantissimo controllare l'alimentazione e tutto il resto, ma non sono preoccupato». Gira largo su chi potrà sostituire l'argentino. «Ho tante possibilità, Totti più punta, mettere un trequartista... le soluzioni non mancano. Voglio concorrenza, con questo calendario abbiamo bisogno di tutti». Quindi un passaggio su Pizarro. «È un calciatore della Roma. Tutti sanno che ci sono delle regole e che quando non si seguono ci sono delle conseguenze: siamo una famiglia. Ora è in Cile per un problema personale e quando tornerà vedremo quale sarà il suo pensiero. Continua ad essere uno di noi che si è quasi sempre comportato bene». Quel «quasi» lascia intravedere la vera dinamica dello screzio di giovedì scorso: tutto confermato. Ma intanto torna il campionato, all'Olimpico c'è il Chievo e Luis Enrique prova ad attirare l'attenzione della Roma fermata dalla sosta proprio nel suo momento migliore. «Forse è proprio così, ma credo che la sosta possa essere stata utile. Col Chievo sarà una gara difficile, sono molto bravi nelle ripartenze, faranno una grande partita così come contro la Lazio. Per noi è uno stimolo continuare a fare bene:mi aspetto una grande motivazione». La Roma è avvertita.

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