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Un mercato di liquidazione per la vecchia guardia

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Pertutto il mese, il mercato calcistico è aperto, poi altri trenta giorni utili per tesserare gli svincolati. E dopo? Si continuerà secondo il solito andazzo, trattative aperte e chiuse per i mesi restanti, come avviene da sempre, però con la formalità delle firme sui contratti. La presa in giro non finirà mai, meglio la liberalizzazione totale rispetto al sottobanco che in Italia governa i cambi di maglia. Diciamo che in questi giorni le compravendite più numerose sembrano quelle riferite dai pentiti nell'inchiesta sul calcioscommesse, senza l'esigenza di firmare cartellini, al massimo girate sugli assegni. Ma, tornando alla realtà, qualche botto era già stato allestito prima del via ufficiale: come il Gilardino sotto i riflettori nella sede del Genoa, come il Borriello a pieno titolo nell'organico juventino, un dettaglio le firme di routine. Tra le novità di rilievo, da inserire Eduardo Vargas, ceduto al Napoli dall'Universidad de Chile, dopo avere guidato la sua squadre alla conquista della Copa sudamericana. Tante trattative ancora in corso, non mancano i margini per perfezionarle, il Milan sembra avere una fissa per Tevez, ma la convinzione non lo induce a modificare l'offerta anche se la formula del prestito non convince il City, gli emiri non hanno bisogno di spiccioli. Per l'Inter il mercato italiano desta tradizionalmente modesto interesse, l'obiettivo è il Brasile, Lucas soprattutto, ma anche Juan. La Roma diventa, per esigenze immediate, una bancarella di Piazza Navona, vecchia guardia in liquidazione, servono i soldi di ingaggi risparmiati per centrare il vero obiettivo, la firma di Daniele De Rossi, per lui sirene ammaliatrici da tutta Europa, l'auspicio del tifo è che sia il cuore a prevalere. Anche la Lazio si guarda intorno, se Cissè tornasse in Francia, Maxi Lopez diverrebbe obiettivo primario.

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