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Nuovi guai per la Roma

Pablo Daniel Osvaldo si ferma sul più bello

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La più classica delle beffe e il capitolo finale di una storia tormentata. La Roma perde Osvaldo quando ha appena salutato Borriello e si prepara a fare lo stesso con Pizarro che ieri ha rotto definitivamente con Luis Enrique. Tutto è successo in pochi minuti, sotto gli occhi del ds Walter Sabatini. Mentre la partitella di fine allenamento stava per finire Osvaldo si è inventato un colpo di tacco. Non l'avesse mai fatto: il risultato è stato una fitta alla coscia, urla di dolore e il serio rischio di uno stop lungo due mesi. L'argentino , medicato subito con ghiaccio e fasciatura, hai lasciato il campo a bordo della macchinetta elettrica ed è stato visitato negli spogliatoi. La prima sentenza dei medici è preoccupante: «sospetta lesione al flessore della coscia destra - si legge nel comunicato - la cui entità verrà valutata nelle prossime 48 ore». Domani è il giorno della verità: Osvaldo verrà sottoposto a una serie di accertamenti che porteranno a una diagnosi. Le previsioni oscillano tra le tre settimane di stop, nel caso in la lesione fosse di primo grado, e i due mesi abbondanti qualora il danno fosse maggiore. Tanto per non farsi mancare nulla, subito dopo l'infortunio di Osvaldo Pizarro ha deciso di ammutinarsi. Luis Enrique ha radunato la squadra al centro del campo per i consueti esercizi di stretching ma il cileno a quel punto si è allontanato senza autorizzazione. L'allenatore l'ha richiamato due, tre volte senza ricevere risposta. A quel punto ha allargato le braccia e si è rivolto a Sabatini:«Hai visto?». Ma per la Roma ormai Pizarro è un giocatore da vendere, da ieri a tutti i costi. Ieri il procuratore Bozzo ha incontrato a Milano i dirigenti della Juventus che prendono tempo in attesa di di cedere Pazienza e vorrebbero inserire un giocatore nella trattativa. La Roma ha detto «no» al ritorno di Motta e ha chiesto De Ceglie ricevendo la medesima reazione dalla Juventus. Da scartare l'ipotesi-Amauri mentre Quagliarella può diventare un nome buono qualora la Roma decidesse di «coprire» l'infortunio di Osvaldo con un acquisto: i tempi di recupero saranno decisivi per definire la strategia. A Trigoria c'è sconforto. Quello di Osvaldo è il quattordicesimo infortunio di natura tendineo-muscolare da inizio stagione: l'altra faccia degli allenamenti durissimi di Luis Enrique, che ha ricominciato a spremere al massimo i giocatori dopo gli undici giorni di vacanze concessi. Ma non sembra esserci un rapporto causa-effetto tra il lungo riposo e lo stop di Osvaldo: all'Espanyol si era già fatto male in quel punto della coscia e i medici sospettano un collegamento tra i due infortuni. Senza Osvaldo, il giocatore fin qui più utilizzato insieme a De Rossi, Luis Enrique non ha più un giocatore «fisico» in attacco: perso Borriello, gli restano Totti, Bojan, Borini, Lamela oltre ai due giovani Caprari e Nico Lopez. Il tecnico studia il piano-bis, a cominciare dalla gara con il Chievo di domenica nella quale potrebbe mancare anche De Rossi. Come se non bastassero i pensieri sul contratto, il centrocampista deve gestire con cautela un affaticamento all'adduttore: ieri allenamento a parte, oggi idem, domani un test per il Chievo. Conoscendo i principi del tecnico spagnolo sarà difficile vederlo in campo con due soli allenamenti completi in gruppo. La nota lieta si chiama Lamela, da ieri di nuovo abile e arruolato. Toccherà a lui insieme a Totti tirare la carretta in attacco per un bel po' di tempo, con Borini e Bojan a duellare per l'altro posto nel tridente. Sempre che dal mercato non arrivi un regalo.

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