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Lazio, voglia di rivincita

Klose e Rocchi

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{{IMG_SX}}da qualsiasi lato la si guardi Lazio-Udinese non è una sfida normale. Per la classifica, innanzitutto, visto che si affrontano due delle quattro squadre che hanno lanciato la prima vera fuga. Due formazioni, quelle allenate da Reja e Guidolin, che probabilmente qualcuno non si aspettava lassù. Ma che, in fondo, non hanno cambiato più di tanto il rendimento dalla passata stagione. Oggi come allora sembrano destinate a contendersi fino alla fine l'ultimo posto utile per la Champions League. Qualche mese fa a spuntarla furono i friulani. È anche per questo che Reja, presentando la gara, ha parlato di «rivincita». Erano due «gemelle diverse» anche l'anno scorso, Lazio e Udinese. Una segnava poco ma subiva ancora meno, l'altra dava spettacolo e faceva gol a grappoli. E alla fine fu proprio la differenza reti a premiare la squadra di Guidolin. A distanza di qualche tempo queste caratteristiche si sono in parte invertite, ma sono arrivati tanti altri punti in comune: la presenza di un bomber guida avanti negli anni (Klose e Di Natale) capace da solo di portare quasi la metà dei punti alla causa; la guida di due degli allenatori più esperti e sottovalutati della A. Stasera, per non farsi mancare nulla, Lazio e Udinese condivideranno anche il modulo: quel 3-5-2 (o 3-5-1-1 nel caso dei bianconeri) che rappresenta solo una delle grandi sorprese architettate da Reja per il big match. La seconda novità sarà l'esclusione di Hernanes. Il brasiliano, di certo non brillantissimo nelle ultime apparizioni, si accomoderà in panchina accanto a Cisse, al quale per la quarta volta consecutiva in campionato è stato preferito capitan Rocchi. In campo ci saranno anche Dias, al rientro dopo 40 giorni di stop, e Sculli. Il calabrese avrà il delicato compito di fare il terzo d'attacco in fase offensiva, trasformando il modulo in 3-4-3, e arginare le discese di Basta nelle ripartenze friulane. Infine Cavanda. Il forfait di Konko darà la seconda chance consecutiva da titolare al giovane laterale belga. Dopo un anno in naftalina una circostanza perlomeno curiosa, a maggior ragione se si pensa che di fronte ci sarà Armero, una delle ali più temibili della serie A. Turnover? Non sarebbe stato meglio applicarlo col Chievo mercoledì? Non resta che fidarsi di Reja: 35 vittorie in 67 partite di campionato costituiscono un credito sufficiente. In conferenza il tecnico ha tessuto le lodi dell'avversario, «la squadra che ha vinto più partite di tutti», e ha speso parole al miele per l'amico Guidolin, «uno che meriterebbe una grande, ma ha ancora tanto tempo per arrivarci: io a oltre 65 anni alleno ancora...». Il resto è stato dedicato a un rapido passaggio sul mercato («non sarà facile trovare qualche giocatore in grado di migliorare la nostra rosa, ma ovviamente valuteremo di intervenire se si presenteranno le occasioni giuste») e soprattutto al confronto tra Klose e Di Natale, i vecchietti del gol che stanno strabiliando tutti gli osservatori: «Il napoletano è un grande finalizzatore - ha spiegato Reja - capace di concretizzare al massimo il grande volume di gioco costruito dai compagni. Il tedesco è più uomo squadra, partecipa alla manovra, non gli si può chiedere di rimanere fisso in attacco perché a lui piace tornare anche indietro per togliersi dalla marcatura e aiutare in tutte le fasi». A microfoni Reja spenti si lascia scappare un «che bella coppia che sarebbero» anche se ammette che non scambierebbe il suo bomber con nessun altro. Peraltro, l'ultimo merito di Klose va addirittura oltre il campo. Spinta dalla presenza dell'attaccante, infatti, Sky Germania ha acquistato i diritti della serie A. Da oggi le partite italiane potranno essere viste anche dai tedeschi. La prima gara trasmessa? Lazio-Udinese, ovviamente.

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