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L'urna di Nyon non è stata tenerissima con la Lazio.

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Poiperò è stato pescato l'Atletico Madrid, che nei pronostici era il pericolo pubblico numero 3 a discreta distanza dai primi due. Un avversario ostico, come tutte le spagnole, e anche con un impressionante curriculum internazionale, con la stessa Europa League vinta solo un anno fa e la successiva Supercoppa Europea strappata all'Inter per 2-0. Di quell'Atletico, a onor del vero, non resta moltissimo. Le due punte di diamante Forlan e Aguero hanno preso altre strade, e i correttivi - Cortouis, Diego, Turan e Falcao - non sono ancora riusciti a sostituire degnamente i partenti. In campionato la seconda squadra di Madrid viaggia lontanissimo dalla vetta - metà classifica con 19 punti - e l'andamento scoraggiante sta mettendo seriamente a rischio la panchina di Manzano, arrivato in estate al posto di Sanchez Flores ma poco amato dall'ambiente e con l'ombra di «Felipao» Scolari sul suo futuro. D'altronde, la ripartizione dei ricavi tv nel calcio spagnolo ha ormai creato un abisso tra le regine Barça e Real e tutte le altre squadre. I precedenti sono incoraggianti. In 27 sfide con le italiane, gli spagnoli hanno vinto 11 volte, pareggiato due e perso in 13 occasioni. In 8 scontri a eliminazione diretta sono riusciti a spuntarla solo due volte. Non ci riuscirono, ad esempio, nella semifinale della Coppa Uefa 1997/98, quando al cospetto della Lazio di Eriksson e dei vari Signori, Boksic, Nedved e Mancini, si inchinarono per 0-1 al Vicente Calderòn (segnò Jugovic) e non riuscirono a ribaltare il risultato all'Olimpico (0-0). Proprio a quella Lazio si era ispirato Reja quando, alla vigilia del girone, aveva evocato la possibilità di arrivare fino in fondo. L'ostacolo Atletico stavolta arriva molto prima, ma riserva comunque un certo fascino: «Sono una squadra molto forte e l'impegno è arduo - ha spiegato l'allenatore alla radio ufficiale della società - ma il sorteggio bisogna accettarlo e abbiamo comunque evitato le squadre inglesi. Confido molto nella gara all'Olimpico. In ogni caso è sempre un piacere giocare con avversari di questo livello». La gara d'andata si giocherà giovedì 16 febbraio alle 19 all'Olimpico, tra la gara casalinga col Cesena e la trasferta di Palermo. Il ritorno giovedì 23 alle 21.05 in Spagna, tre giorni prima di Lazio-Fiorentina. In caso di passaggio del turno i biancocelesti potrebbero paradossalmente trovare un avversario più agevole: la vincente tra Sporting Braga e Besiktas. In ogni caso sarà un tour de force per il quale la società potrebbe decidere di puntellare ulteriormente la rosa a gennaio. «Non mi fido molto di quella finestra di mercato - ha spiegato Tare - perché la vera programmazione si fa in estate. In ogni caso dopo la partita col Chievo faremo un summit con il presidente e l'allenatore per valutare le prossime mosse». Il ds, poi, ha rilanciato le ambizioni biancocelesti in coppa: «L'Atletico è una grande squadra ma la Lazio non teme nessuno e ce la giocheremo fino alla fine». Sulla stessa lunghezza d'onda Libor Kozak, che ha contribuito al passaggio del turno con il gol decisivo allo Sporting Lisbona: «Gli spagnoli sono fortissimi, ma per i tifosi sarà una partita bellissima e noi siamo curiosi di vedere come riusciremo a comportarci con un avversario di questo livello». La lista Uefa aggiornata dovrà essere presentata entro le 24 del 1° febbraio 2012. Gli eventuali acquisti, per essere schierati in Europa League, non devono aver disputato la stessa competizione con un'altra squadra. Olic o Podolski, giusto per dirne due, avrebbero questa caratteristica.

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