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Borriello adesso batti un colpo

Gli attacanti della Roma Borriello e Osvaldo (Gmt)

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In momenti del genere c'è bisogno di tutti. Uniti e concentrati. Persino lo spensierato internauta José Angel è diventato riflessivo: «Quando le cose si complicano - ha scritto nel suo quotidiano messaggio su Facebook - si deve rimanere uniti ancora di più e lavorare forte per il gruppo». Ieri nella Roma lo hanno fatto in pochi, visto che Luis Enrique ha deciso di concedere un inedito mercoledì di riposo per far scaricare le tossine ai giocatori. Ma gli infortunati si sono presentati lo stesso a Trigoria: Marco Borriello in testa. Dall'esibizione canora sulle note di «O Sarracino» di Carosone durante la cena della squadra di martedì (è stato proprio lui a pagare il conto), ieri mattina il centravanti «desaparecido» è tornato a spingere sul campo. Nuova dose di lavoro atletico e la sensazione che le noie muscolari siano acqua passata. Gli ultimi esami medici dicono questo, la voglia del giocatore sembra confermarlo: oggi Borriello dovrebbe rientrare in gruppo. Improvvisamente può essere arrivato il suo momento. Il castigo di Osvaldo, l'infortunio di Borini e gli acciacchi di Totti potrebbero aprirgli un varco negli inossidabili pensieri di Luis Enrique. L'ex milanista ha tre giorni davanti per convincerlo. Il tecnico spagnolo è capace di tutto. Anche di rilanciare dal primo minuto a Firenze uno che non mette piede in campo da oltre un mese. In pochi se ne sono accorti: Borriello non gioca dai venti minuti finali di Genoa-Roma del 26 ottobre, quando si inventò l'assist a Borini per il momentaneo pareggio. Poi solo panchina, fino al forfait di Udine. Così è diventato proprio impossibile cancellare quello zero nella casella dei gol segnati. La questione è semplice: l'arrivo di Osvaldo gli ha chiuso le porte. Il feeling con l'allenatore spagnolo non è mai sbocciato, quello con la città di Roma non è mai andato oltre una «cotta»: Borriello vive ancora in albergo e a gennaio dovrebbe lasciare la stanza. Direzione estero, visto che Allegri ha bocciato il suo ritorno al Milan e gli altri club italiani interessati non possono permettersi il suo stipendio: oltre al Psg di Leonardo, ora lo vuole lo Zenit di Spalletti. Un gol a Firenze servirebbe più alla Roma che a lui. Stavolta si gioca il posto con Totti e Lamela. Ieri il capitano è stato visitato a Villa Stuart da Mariani. Sulla caviglia martoriata c'è ancora un edema ma il semaforo è verde. «L'ho trovato bene - assicura l'ortopedico - per Firenze dovrebbe aver recuperato». Luis Enrique lo aspetta oggi in campo. Insieme a Borriello.

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