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Quando Vucinic si accende, lo spettacolo è assicurato

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Sull'impresadella Juve, la firma di un Vucinic capace di giocare un secondo tempo da fuoriclasse autentico, il merito del miracolo può essergli attribuito senza pensarci sopra. Senza Marchisio, Conte modifica l'assetto accentrando Pepe, e la Juve parte bene, ma il Napoli, che ha lasciato Cavani in tribuna, si affida all'aggresione alta, Rigore per fallo di Pirlo su Lavezzi, Hamsik segna, deve ripetere (area affollata) poi manda alto. Si riscatta lo slovacco su azione da palla inattiva, poi Pandev sfrutta un flipper in area per il raddoppio. Juve a disagio, nervosismo testimoniato dalle continue e ingiustificate proteste, forse pensano sia tornato Moggi. Ripresa di fuoco, Juve ispirata da un grande Vucinic, accorcia subito con Matri, si ritrova sotto di due gol per una chicca di Pandev, ma non alza bandiera bianca, prima Estigarribia e poi Pepe, firmano la rimonta. Magie degli attaccanti, difese rivedibili, nessuno si è annoiato. La pattuglia delle inseguitrici deve fare i conti con una settimana un po' impicciata. E passi per il Milan, che inaugurerà il prossimo turno di campionato a Marassi contro un Genoa che attraversa un momento critico, ma l'Udinese e la Lazio sono attese dalla rogna dell'Europa League. Per la trasferta di Vaslui Reja sceglie i migliori, segno che al trofeuccio di seconda mano la Lazio ci tiene. Almeno a parole. Schiarita sull'altra sponda del Tevere, cena collettiva con squadra, staff tecnico e dirigenti, per un franco confronto, destinato a far rientrare in termini ragionevoli la follia della sospensione di Osvaldo.

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