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Osvaldo, linea dura

L'attaccante italo-argentino della Roma, Pablo Daniel Osvaldo

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Difeso dai compagni, perdonato da Lamela, coccolato dai tifosi. L'Osvaldo versione «boxeur» ha raccolto consensi trasversali paragonabili al governo Monti, ma Luis Enrique ha deciso di imitare Bossi: opposizione fino in fondo. La linea dura è confermata, con una piccola deroga. È stata accolta la mozione presentata dal partito di giocatori guidato da Heinze: Osvaldo può allenarsi con il gruppo - ha ricominciato ieri - ma non sarà convocato per Firenze. Così ha deciso il tecnico e tornare indietro adesso renderebbe il tutto decisamente grottesco. Dopo l'intervista al canale di stato di Baldini, ieri la Roma ha emesso una nota ufficiale nella quale si definisce «irrispettoso» il comportamento dell'argentino nei confronti del giovane Lamela, viene annunciata una multa su input dell'allenatore «con l'importo massimo consentito dai regolamenti della Lega Calcio», l'esclusione dalla trasferta di Firenze, anche questa disposta da Luis Enrique, e il reintegro negli allenamenti «anche per specifica richiesta dei compagni di squadra». Il tecnico era stato sollecitato al perdono di Osvaldo da Heinze e un altro paio di compagni e ieri mattina ha comunicato il suo assenso al gruppo: «Dani può allenarsi con noi». Ma domenica non gioca. Sul solito muretto fuori da Trigoria, intanto, compariva la scritta che riassume il pensiero della maggioranza dei romanisti: «Osvaldo non si tocca». La paura di presentarsi a Firenze con un attacco inconsistente prende il sopravvento su tutto il resto e la domanda più ricorrente nel chiacchiericcio romanista è logica: «Perché pubblicizzare questa storia e non risolverla in famiglia con una multa?». Paradossale che lo stesso pensiero sia stato espresso ieri dall'allenatore della Juventus Antonio Conte. A Baldini non sarà affatto dispiaciuto distinguersi dalla Vecchia Signora. Il dg appoggia senza riserve la «revolucion» di Luis Enrique: l'armonia e i sani principi all'interno del gruppo vengono prima dei risultati. Osvaldo sta provando sulla sua pelle gli effetti dell'intransigenza. «Spero che non venga massacrato - sospira a Radio Radio il procuratore Dario Decoud - è stata una discussione con un giovane e ha riguardato tutti e due». Come a dire: perché Lamela non è stato punito? Tra i due, ormai, non c'è più nulla da chiarire. Ieri sono entrati in campo fianco a fianco, parlottando sorridenti e i compagni hanno fatto tutto il possibile per sdrammatizzare. Molti si chiedono: ma non è un po' esagerato tutto questo? A rassicurarli ci ha pensato ieri la società, con la promessa che in settimana verrà pagato lo stipendio di ottobre. In fondo, anche il duro Luis Enrique ha fatto un gesto di cuore,: ha schierato i due contendenti di Udine nella stessa formazione del mini-torneo che ha chiuso l'allenamento. Osvaldo aspetta l'improbabile assoluzione del tecnico e l'importo della multa che si annuncia di 50mila euro: dopo la firma del contratto collettivo dei calciatori, non è stato ancora definito il regolamento dei collegi arbitrali che dirimono le vertenze fra club e calciatori. Per questo la società sarà probabilmente costretta a chiedere un parere al Tribunale del Lavoro. Di cose semplici non se ne parla proprio.

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