
I laziali tornano a farsi male da soli

Delresto basta poco per ridare fiato ai «lazialunti», i cosidetti laziali presunti, quelli pronti a tutto pur di trovare sempre l'aspetto negativo. Per rendersi conto del modesto equilibrio intellettuale di alcuni appassionati è sufficiente accendere le radio locali e ascoltare come in pochi giorni sia cambiato tutto. Ecco le frasi più gettonate: «Reja ha confermato di essere un allenatore limitato, altro che scudetto», «Le riserve non valgono i titolari, basta vedere il gol della Juve». E ancora: «Lotito deve spendere a gennaio per rinforzare la squadra, mancano due mediani di livello», «Cana è un acquisto sbagliato, dovevamo prendere un centrocampista più dinamico». Un altro guizzo geniale: «Cisse è anarchico, non va d'accordo con Klose». Ma ce n'è anche per il tedesco: «Con la Juve ha dimostrato che per colpa dell'età recupera più lentamente dagli infortuni». Ma il delirio tocca vette inaudite: «Mi ha detto il panettiere dell'Olgiata che ha parlato con l'impiegato della posta della Giustiniana che Cisse vuole andare via a gennaio. E poi va troppo in discoteca». E vabbè così funziona a Roma: la Lazio è da buttare, guidata da un tecnico catenacciaro e vecchio (ma la Juve non ha segnato un gol bellissimo utilizzando il caro vecchio contropiede?), i giocatori titolari sono di buon livello, gli altri senza personalità. Basta per favore, cari tifosi provate ad amare di più questa Lazio, se ce la fate.
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