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Capua: «Antonio potrà giocare ancora»

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«Ilforame ovale è una patologia molto diffusa, ma raramente provoca danni - ha dichiarato il professor Pino Capua, primario del reparto di Medicina dello Sport dell'ospedale S.Camillo di Roma - è una patologia raramente riscontrabile, che in un soggetto come Cassano ha provocato la formazione di un embolo che è andato direttamente al cervello. Fortunatamente non ha provocato danni. Una volta risolta questa anomalia cardiaca, Cassano potrà tornare all'attività agonistica». L'intervento chirurgico, come spiega il professor Enzo Lojaconi, primario dell'ospedale San Filippo Neri di Roma è, di per sè, piuttosto semplice. «Si tratta di chiudere questo piccolo foro che è situato tra l'atrio sinistro e l'atrio destro. Tale patologia verrà risolta inserendo un piccolo ombrellino metallico che eviterà il passaggio di eventuali altri emboli da una parte all'altra. La casistica di tale patologia mi spinge a dire che le eventuali complicanze post operatorie sono molto basse. Cassano potrà tornare alla normale attività agonistica, ma prima è necessario attendere questo piccolo intervento al cuore. Purtroppo questa patologia asintomatica è innata in un buon 15-20% di persone, purtroppo questo forellino c'è dalla nascita, e può evolvere nel caso in cui insorgono fattori di fatica. Nel periodo fetale questo buco è fisiologico per far si che il feto respiri all'interno del grembo materno, poi nel corso della crescita dovrebbe chiudersi. A volte questo non accade del tutto: nel caso di Cassano non si è chiuso. Non è una cosa semplice da prevenire o essere diagnosticato - conclude Lojaconi - servono esami molto sofisticati». Sullo stesso piano il giudizio del neurologo del San Raffaele di Milano Giancarlo Comi: «È assolutamente plausibile ipotizzare un suo ritorno all'attività agonistica nel giro di qualche mese - ha dichiarato il luminare del nosocomio milanese soprattutto se l'ischemia ha interessato soltanto un'area cerebrale molto piccola». Sim.Pie.

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