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Rocchi: «Una Lazio d'alta quota»

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Dopo la festa per il centesimo gol, il capitano torna titolare contro lo Zurigo «Vorrei giocare di più ma accetto le scelte di Reja:conta solo la squadra»

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TommasoRocchi è pronto per lo Zurigo che domani sera scenderà all'Olimpico per uno spareggio per il secondo posto del girone utile per centrare l'accesso ai sedicesimi di finale di Europa League. Nonostante soli sette minuti giocati in campionato e qualche apparizione in coppa, peraltro con una clamorosa occasione fallita nel finale della sfortunata trasferta di Lisbona, il capitano biancoceleste è pronto a riprendersi fascia e posto in squadra dopo tanta anticamera. Rocchi spiega come sta vivendo la sua stagione da comprimario: «È chiaro che ogni giocatore vorrebbe giocare di più. La cosa più importante è che la squadra faccia bene e, chi è chiamato in causa, cerchi sempre di dare il massimo cercando di non far sentire la mancanza di chi non gioca. Ci sono ancora tante partite da qui in avanti, lo spazio ci sarà». Parole serene anche se la rabbia è tanta per le poche occasioni avute anche a fronte di un Cisse che gioca bene ma che, in questo periodo, ha difficoltà oggettive a trovare la via del gol. E ll numero nove biancoceleste sull'argomento ha una certa competenza visto che domenica sera ha toccato quota 100 con la maglia biancoceleste. «Era un obiettivo che non mi ero prefissato - dice il capitano della Lazio - all'inizio della mia avventura a Roma. È arrivato dopo tanti anni passati sul campo ed è per me motivo di soddisfazione. Adesso devo ricominciare dal 101: il primo obiettivo sarà quello di Giordano perché è quello più vicino, ma ora non mi metto a fare calcoli, il resto lo vivrò partita dopo partita. È chiaro che per tutti questi gol devo ringraziare tanti colleghi, da Ledesma (uno che gli ha fatto molti assist e con cui si intende con un semplice sguardo) a Mauri. Mi ricordo l'ottimo passaggio per la rete di Pechino che è valsa la vittoria in Supercoppa contro l'Inter. E poi Di Canio, Pandev e tanti altri. Sono entrato nella storia e solo adesso dopo un paio di giorni mi rendo conto di aver centrato un obiettivo importante». Ma, come ha sempre fatto in carriera, antepone ai record personali i traguardi della squadra che peraltro sta facendo bene finora: «Ora l'importante è continuare a far volare la Lazio. Bisogna dare continuità ai risultati ottenuti, abbiamo una squadra competitiva in tutti i reparti. L'obiettivo è rimanere nelle zone alte della classifica, bisogna avere la consapevolezza di essere una squadra forte che può giocarsela alla pari con tutti.Per ora non parliamo di altre cose». Sul suo futuro non ha le idee chiare. Il contratto scade tra un anno e mezzo, lui ne avrà 36 e quasi certamente lascerà il calcio per cominciare la carriera da dirigente o da allenatore come promesso da Lotito: «Le parole del presidente mi hanno fatto molto piacere. Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto dal primo giorno. Non ho ancora pensato al mio futuro, sono sempre stato concentrato sul campo, a fine carriera valuterò l'ipotesi di entrare a far parte della dirigenza biancoceleste».

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